Sospesa la condanna di lapidazione per Sakineh

TEHERAN – È stata “sospesa” la condanna alla lapidazione inflitta a Sakineh Mohammadi Ashtiani. Lo ha riferito il portavoce del ministero degli Esteri Ramin Mehmanparast, citato dal sito web dell’emittente ‘Press Tv’. “Il verdetto che riguarda l’adulterio è stato bloccato ed è in fase di revisione”, ha detto Mehmanparast.

Il portavoce ha poi spiegato che, per quanto riguarda l’accusa di complicità nell’omicidio del marito, “la procedura (giudiziaria, ndr) è in corso”.

Non solo. Nei giorni scorsi, il figlio della Ashtiani, Sajjad Ghaderzadeh, aveva denunciato che la madre era stata condannata a 99 frustate per la pubblicazione di una foto di una donna senza velo erroneamente attribuita a lei. Notizia smentita dal portavoce. Alcuni paesi occidentali “hanno provato a sfruttare il caso, politicizzandolo e facendone una farsa politica”, ha aggiunto il portavoce a PressTv. “Il nostro paese è stato sottoposto a forti pressioni politiche dagli Stati Uniti e da altri paesi occidentali a causa del suo programma nucleare”, ha detto rimarcando che la mobilitazione per Sakineh rientra in questo scenario.

Anche dalla magistratura di Teheran arriva conferma allo stop della condanna. “La pena di morte a carico di Sakineh Mohammadi Astiani è stata sospesa su ordine del capo dell’autorità giudiziaria iraniana e non sarà applicata per il momento”, ha confermato Vahid Kazemzadeh, membro della Commissione per i diritti umani, un organismo semi-ufficiale che dipende dal capo dell’autorità giudiziaria iraniana. Kazemzadeh ha spiegato all’agenzia Fars di aver visitato oggi in carcere Sakineh e di aver saputo da lei stessa di non essere stata sottoposta a frustate. Secondo Kazemzadeh, la donna avrebbe negato “qualsiasi maltrattamento e tortura”.

“La notizia della sospensione della sentenza di lapidazione di Sakineh Ashtani è il risultato di una mobilitazione internazionale di governi e opinioni pubbliche e un importante segnale di ragionevolezza da parte delle autorità iraniane”, affermano in una nota congiunta il ministro degli Esteri Franco Frattini e la collega alle Pari Opportunità Mara Carfagna. “Ne esce incoraggiata – prosegue il comunicato – la volontà di mantenere su molti temi, anche sensibili, canali di dialogo e di rispetto reciproco. La tutela e la promozione dei diritti umani non deve conoscere soste”.

Di “un passo nella giusta direzione” parla, attraverso un portavoce, l’Alto rappresentante per la politica estera e di sicurezza comune europea, Catherine Ashton, mentre si tratta di un “segnale importante” perRoberta Angelilli, vicepresidente del Parlamento europeo. Proprio a Strasburgo, prima delle notizie da Teheran, l’Europarlamento riunito in seduta plenaria aveva approvato con 658 voti a favore una risoluzione sul caso di Sakineh e sul rispetto dei diritti umani nella Repubblica islamica.

L’avvocato della donna, però, non può ancora confermare la notizia arrivata da Teheran non avendo ricevuto comunicazioni ufficiali. ”Non posso confermare che la condanna sia stata sospesa perché non ho ancora ricevuto alcuna comunicazione ufficiale da parte dell’Autorità giudiziaria competente”, afferma con AKI-ADNKRONOS INTERNATIONAL il legale Javid Houtan Kian. L’avvocato smentisce invece categoricamente le affermazioni di Vahid Kazemzadeh. ”Non ho parole di fronte a queste affermazioni – dice Javid Houtan Kian -. Chiedo di poter rilasciare un’intervista insieme alla mia assistita a un’agenzia libera. Solo così potremmo sapere se la mia assistita è stata o non è stata fustigata per la seconda volta”. Quindi ha ribadito che ”sia il sottoscritto, sia i figli di Sakineh non hanno avuto l’autorizzazione nelle ultime tre settimane a visitare la mia assistita”, ha concluso Javid Houtan Kian.