Un nuovo gruppo per la fiducia a Berlusconi

ROMA – La situazione in Parlamento, ‘’è sotto controllo’’ e ‘’ci sono le condizioni per andare avanti fino al 2013’’. Silvio Berlusconi continua ad ostentare serenità e per far capire che il suo non è solo ottimismo fa annunciare al repubblicano Francesco Nucara l’imminente formazione di gruppo che renderà il centrodestra autosufficiente dai finiani. Un annuncio a sorpresa, visto che finora nel quartier generale del Pdl regnava un certo scetticismo sulla possibilità di raggiungere la fatidica soglia di 316 deputati.


Nucara spiazza tutti: “Posso tranquillamente annunciare che arriviamo a 20 deputati (soglia minima per formare un gruppo a Montecitorio, ndr) senza iniezioni del Pdl’’, dice ai cronisti lasciando palazzo Grazioli. Il leader del Pri, però, si rifiuta di fornire indicazioni sull’identità dei parlamentari. “Si tratta di gente che, repubblicani a parte, finora non ha votato la fiducia a Berlusconi’’, si limita a dire.


Parole che fanno sospettare sul fatto che oltre agli iscritti nel gruppo misto (repubblicani, Noi Sud, Mpa, Liberal Democratici) della partita potrebbero far parte altri. Chi?
Nel Pdl si continua a puntare il dito verso i finiani moderati, l’Udc (si pensa ai siciliani) e persino su esponenti del Pd e dell’Idv. Ma per ora si tratta di speculazioni. Il nuovo gruppo, aggiunge Nucara, nascerà “qualche giorno prima o subito dopo” il discorso del premier in Aula. Lui giura di non essere a conoscenza dei dettagli. ‘’I nomi non li so e se li sapessi non li direi”, si schermisce. Ma per convincere gli scettici, aggiunge: ‘’Di solito non dico gatto se non ce l’ho nel sacco’’.


Del resto Berlusconi, fin dal primo mattino, sparge ottimismo. In collegamento con ‘Mattino Cinque’ esclude il voto anticipato, sostenendo che gli italiani vogliono che il governo ‘’vada avanti’’ con le riforme. Quanto ai ‘finiani’, si dice ‘’sicuro’’ che le truppe del presidente della Camera saranno “leali” con gli italiani e il programma. Insomma, “la maggioranza resterà” la stessa, grazie anche al “solido” asse con Umberto Bossi. Il Cavaliere, poi, ripete il suo ‘no’ a qualsiasi modifica della legge elettorale e conferma che il ‘processo breve’ non farà parte dei 5 punti programmatici: non perché non serva, precisa, ma perché è meglio non dare appigli alle accuse della “sinistra” (ma intanto manda il Guardasigilli Angelino Alfano a trattare col finiano Italo Bocchino sul tema delicatissimo dello scudo giudiziario).


Nessuna novità, dunque, nella sua linea. Se non per il fatto che il premier continua a mostrare una certa serenità. Anche se non è chiaro quanto le parole di Nucara trovino riscontro nella realtà. Difficile pensare che il Cavaliere non abbia concordato con lui l’annuncio. Ma perché farlo ora se il gruppo si costituirà solo a fine mese?


Qualcuno, a via dell’Umiltà sussurra che è solo un modo per fare pressing sugli indecisi, ma che l’obiettivo non è ancora centrato. ‘’E’ solo un bluff’’, commenta un finiano della prima ora messo ‘in chiaro’ dalla direttrice de Il Secolo, Flavia Perina, che a Otto e Mezzo giudica con sufficienza il sostegno di Nucara: ‘’Non è un problema – dice – e comunque dei voti di Fli non si può fare a meno”, avverte.


Non che l’autosufficienza sia però impossibile. ‘’Un margine per arrivare a 316 o 317 c’è; piccolo, ma c’è’’, conferma un ministro che ricorda le tante caselle lasciate libere dal premier nel governo, a cominciare da quella dello Sviluppo Economico. Ma c’è anche chi, nel Pdl, sostiene che il ‘tormentone’ del gruppo di responsabilità (che non risolverebbe in modo definitivo il problema della stabilità) sia solo un modo per guadagnare tempo. A quale scopo? Per far sì che la responsabilità dell’eventuale crisi ricada sull’ex leader di An, osserva un dirigente del Pdl, dando il tempo al Cavaliere di tessere un’intesa con Pier Ferdinando Casini.