Napolitano: “Scuola,no ai tagli indifferenziati”

“Alla scuola bisogna assicurare più investimenti. Nella scuola bisogna incoraggiare il merito, se non si fa questo, se non si investe nella cultura spesso è per miopia, perché si guarda alle urgenze e non al futuro”: lo ha detto il presidente della Repubblica Giorgio Napolitano conversando con i giovani del Giffoni Film Festival, la kermesse internazionale del cinema per ragazzi che si tiene ormai da 40 anni a Giffoni Valle Piana, nel salernitano.

Accolto al suo arrivo dal direttore della rassegna Claudio Gubitosi, dal governatore della Campania Stefano Caldoro, dal sindaco di Giffoni Valle Piana Paolo Russomando e dall’ovazione del giovane pubblico della kermesse cinematografica, il Capo dello Stato ha incontrato una rappresentanza dei giurati del festival (composta da bambini da 3 a 12 anni) e ha assistito alla proiezione del video “I 40 anni del Giffoni Film Festival”; successivamente Napolitano ha risposto alle domande dei ragazzi: “Bisogna investire di più nella cultura. L’ho detto più volte, non posso prescrivere al governo come e quanto deve investire” afferma il presidente, secondo cui “occorre fare scelte, non si può tagliare in modo indifferenziato”.

Napolitano cita ad esempio quanto fatto dalla Germania, che sta apportando sì “tagli anche alla spesa sociale, ma allo stesso momento ha annunciato un aumento della spesa per ricerca e formazione: si devono – ribadisce il presidente – stabilire delle priorità e fare delle scelte”.

Secondo il Capo dello Stato inoltre “andare all’estero per studiare è cosa molto importante, positiva ed essenziale per la crescita della comunità: sono brevi fughe d’amore, poi si rientra. Per ragioni pratiche si va via e non credo perché questi giovani talenti non stiano bene in Italia”. Parlando poi con i ragazzi della situazione politica, il presidente sostiene che sia necessario “costruire qualcosa di simile al clima di grande slancio che c’era nel 1945, dopo la guerra. Si era molto motivati. Occorre un rilancio morale e ideale della politica, che è ricerca delle soluzioni possibili ma richiede preparazione e moralità”.

Napolitano ha sottolineato poi che persone diverse per cooperare insieme devono “scegliere gli obiettivi comuni. Poi basta spogliarsi degli eccessi di partigianeria, rinunciare ad egoismo e meschinità”. “È mio dovere essere il presidente di tutti” spiega Napolitano in risposta ai ragazzi che gli chiedono come sia possibile conciliare le convinzioni personali e ideologiche con il ruolo di garanzia ed imparzialità che spetta al Capo dello Stato. Dopo 50 anni di “politica schierata”, Napolitano ricorda di aver ricoperto nel 1992 il ruolo di presidente della Camera e “già allora – spiega – mi era chiaro che dovevo essere imparziale, dovevo far rispettare le stesse regole a tutti, a maggioranza e opposizione. Lo stesso al Quirinale. Il potere del presidente della Repubblica è stato definito ‘un potere neutro’ già nell’800”.

“Gli ideali rimangono, ma possono essere rivisti – spiega il Capo dello Stato ai ragazzi – , conta vedere come si sono realizzati con la politica. Sposare il programma di un partito politico è un’altra cosa” specifica Napolitano, aggiungendo che la politica “è anche gara, competizione, ma non dovrebbe mai essere contrapposizione totale. Tutti i presidenti della Repubblica hanno avuto un passato politico in cui erano schierati. Ma c’è un tempo in cui gareggiare – sostiene Napolitano – e un altro tempo in cui essere garanti”.