Quando il Made in Italy si fa con passione

CARACAS – Oggi vi raccontiamo una storia. Si tratta di una storia davvero singolare, poiché chi ce la narra è Mario Ballatori, il quale ha il merito d’essere stato un pioniere del Made in Italy in Venezuela.


Mario, autentico marchigiano fiero delle proprie origini, ci accompagna attraverso un percorso noto, anzi, “ben noto”: quello dell’emigrazione italiana nel mondo. La storia di Ballatori inizia “come tante” che la ‘Voce’ ha raccontato per anni, però, questa, è “particolare” poiché grazie al suo protagonista il Venezuela ha conosciuto uno strumento pratico: l’affettatrice per la carne.


Nato a Campolungo in provincia di Ascoli Piceno, il nostro amico è giunto a Caracas il 18 maggio del 1954.
“In Venezuela già c’erano mio fratello e due cugini. Ai quei tempi si partiva senza neppure sapere con certezza cosa si sarebbe fatto all’arrivo… Eravamo tutti contadini e in Italia non c’era lavoro”. Sorride compiaciuto il nostro amico, ricordando un particolare che lo inorgoglisce:
“A Genova mi sono imbarcato sul Ponte dei Mille, da dove partí Giuseppe Garibaldi!”.
“A Caracas mi aspettavano mio fratello e i miei due cugini, uno dei quali, quando era stato prigioniero in Germania durante la seconda guerra mondiale, aveva lavorato in un salumificio”.


Antonio e Vittorio Ballatori avevano comprato una macelleria dove Mario, il 27 luglio del 1954, appena rrivato in Veneuzela cominciò a lavorare. “Avevamo i migliori clienti di Caracas – ricorda -, un giorno Antonio in viaggio in Italia scoprí che era comparsa sul mercato una novità: l’affettatrice per carne”. Nel dicembre del 1970 ne ordinammo una per usarla qui nella nostra macelleria.


“Naturalmente, la cosa sorprese non solo noi che lavoravamo nel campo della vendita di carni, ma anche altri che qui non avevano ancora conosciuto uno strumento del genere”. Mario Ballatori, da buon italiano e da intelligente marchigiano, non si fece scappare l’occasione. Ai tempi in cui in Venezuela nel settore dei generi alimentari si conoscevano soltanto due marche “Faema” e “Gaggia”, il nostro amico Mario decise di importare la prima affettatrice per uso di macellerie e salumifici.


“All’inizio registrammo la nostra ditta come ‘Hermanos Ballatori’. Visto il successo ottenuto, la notizia giunse anche in Italia e venne a trovarci lo stesso fabbricante della moderna affettatrice, il torinese Enrico Feroglio, il quale, visitando la nostra ditta, volle che in Venezuela venisse registrato il nome ‘Fronweed de Venezuela’ (Ferro e Malerba, nella traduzione dall’italiano all’inglese, era l’unione di due cognomi)”.
Cosí, gli anni sono trascorsi apportando al nostro amico grandi soddisfazioni e, soprattutto, facendoci riconoscere ancora una volta, l’importanza del Mady in Italy nel mondo.
L’anno scorso ad Ascoli Piceno, la Camera degli Industriali locale ha onorato Mario Ballatori con l’Onorificenza al Merito per il Lavoro svolto, quale marchigiano residente in Venezuela.


“Nei Supermercati e nelle migliori macellerie del Venezuela il novanta per cento di tutte le macchine che sveltiscono il lavoro sono italiane!” afferma compiaciuto il nostro intervistato.
Come moltissimi connazionali, Mario ha sposato una bella signora d’origini spagnole ed ha due figli: Mario, ingegnere meccanico, e Patrizia, laureata in Economia e Commercio.


“l’Italia – commenta quasi sottovoce – ha un debito con me perché qui in Venezuela prima degli anni ’70 nessuna ditta italiana esportava apparecchiature nel settore della macelleria. Non c’erano le macchine affettatrici, né le bilance di precisione, né i tritacarne da bancone, mentre oggi, proprio in questo settore, si riconosce che il novanta per cento di queste proviene dall’Italia”.


Nonostante i tanti anni trascorsi a Caracas, il nostro ingegnoso amico non ha mai smesso di amare la terra. Ha la campagna nel cuore e nelle mani con cui coltiva tante “cose buone” in un piccolo pezzetto di terreno nei pressi di Caracas. É un uomo semplice, Mario Ballatori. Un uomo che fa onore alla Regione Marche ed all’Italia nel mondo. Ci piacerebbe che questo suo lavoro di tanti e tanti anni, oltre ad essere stato riconosciuto dalla sua regione d’origine, lo fosse meritatamente anche qui tra noi: in questa laboriosa nostra Collettività che fa brillare il made in Italy nel mondo. Un esempio per le nostre nuove generazioni. Un motivo d’orgoglio per la presenza italiana in Venezuela.


Anna Maria Tiziano