Obama: “La Palestina nell’Onu” Ahmadinejad attacca Netanyahu

Il destino del Medio Oriente è il tema cruciale della 65ma Assemblea generale dell’Onu, che si è aperto ieri a New York. A parlarne sul podio Barack Obama, ma Mamhoud Ahmadinejad è riuscito ad anticipare il presidente americano con un durissimo attacco a Israele e al suo governo.

Il discorso di Obama, ha riguardato per gran parte il Medio Oriente ed è rivolto, in particolare, a ottenere il consenso dei Paesi Arabi e di Israele alla scommessa americana. Se Arabi e Israeliani sosterranno la sfida, afferma Obama, “quando torneremo qui il prossimo anno, potremo arrivare a vedere un nuovo membro delle Nazioni Unite, uno Stato palestinese indipendente, in pace con Israele”.

Il negoziato diretto tra palestinesi e israeliani, cominciato il 2 settembre scorso, rischia di naufragare perché il prossimo 26 settembre potrà riprendere l’edificazione delle colonie in Cisgiordania,dopo una sospensione di dieci mesi. Il premier israeliano, Benjamin Netanyahu, stretto all’angolo dagli ultranazionalisti guidati dal ministro degli Esteri, Avigdor Lieberman, si è detto finora poco disponibile a una proroga del congelamento. L’alternativa al fallimento del negoziato, disegnata da Obama nel suo intervento, è questa: “I palestinesi non conosceranno mai la dignità e l’orgoglio che arriva loro da un nuovo Stato. Gli israeliani non conosceranno mai il senso di sicurezza che giunge da vicini stabili e sovrani, impegnati nella coesistenza”.

L’appello di Obama non sembra trovare ascolto, però, in uno degli attori più importanti per la regione. Ahmadinejad ha definito alla CNN Benjamin Netanyahu un “killer professionista”. Il premier israeliano, ha sottolineato Ahmadinejad, “dovrebbe essere processato per l’embargo a Gaza e per il massacro di innocenti donne e bambini palestinesi. È un assassino professionista”.