Un missile di Pirlo stende il Parma

PARMA – Il Milan passa a Parma facendosi bastare il gol di Pirlo (per altro una prodezza da 38 metri di distanza), e vola al secondo posto in classifica. Lo fa in una partita che gli richiede poca fatica, e che equivale alla prima vittoria esterna della stagione. Ci riesce in un campo tradizionalmente ostico, dove non riusciva a segnare dal 17 settembre 2006.

Il Parma resta a cinque punti. Ha vinto la prima, ne ha pareggiate due, ne ha perse tre e può lamentarsi poco stavolta, anche se qualche protesta l’ha rivolta a Orsato. La partita l’ha fatta il Milan nonostante la voglia del Parma di fare bene, dopo cinque rigori subiti fin qui che ne hanno minato morale e sicurezza. Allegri ha schierato un 4-3-3, e là davanti c’é un terzetto Robinho-Ibrahimovic-Ronaldinho da far paura. Zlatan è in forma, c’é sempre, anche se non proprio precisissimo.

Comincia al 2’: a lato. Il Parma replica con Candreva, gran botta su punizione, e con Crespo, sospetto contatto in area con Nesta su cui Orsato sorvola. Lo svedese ci riprova al 16’, Mirante para. Poi Pirlo inventa una magia al 25’. Controlla un pallone apparentemente innocuo ma in un istante ha il colpo di genio. Vede insieme il varco, la porta e il gesto tecnico. Lo compie alla perfezione con una botta che si infila all’incrocio e gonfia la rete. Davvero troppo per Mirante.

Ibrahimovic continua a fare quello che vuole, ma il portiere ancora lo ferma al 28’. Come ferma Robinho di testa qualche secondo dopo. E per ben tre volte lo svedese, forse un po’ troppo lezioso nei tre incontri ravvicinati al 37’. Praticamente tre rigori ravvicinati di fila. Ci riprova al 41’ e indirizza un assist che un difensore devia sul fondo.

La ripresa ripropone la superiorità rossonera. Il Parma ci prova a recuperare, ma è il Milan a sfiorare il raddoppio al 18’ quando Ronaldinho dal limite dell’area indovina il tiro sotto la traversa, ma Mirante con la punta delle dita ci arriva e devia in corner. Al 25’ il primo tiro in porta del Parma, con Crespo, facile facile per Abbiati.

Poi esce Antonini per infortunio, Abate per lui, ma Allegri avvicenda anche lo spento Robinho con Pato. Nei gialloblù già esauriti i cambi, complice un stiramento di Morrone. Al 29’ altra protesta emiliana per un contatto Abate-Marques. L’arbitro é lì e sembra vedere bene, ma l’ad parmigiano Leonardi si fa espellere per proteste. Al 33’ bel tiro di Dzemaili, bravo Abbiati a distendersi per deviare in angolo. Poi è Ronaldinho a volare verso Mirante, ma la mira è imprecisa e il tiro si spegne sul fondo. Si rimette in gioco, all’ultimo, lo stesso Ibrahimovic: salta gli uomini come birilli ma poi cade davanti al suo muro invalicabile, Mirante. Sembra voler chiedere il rigore. Non c’era, soprattutto non serviva. L’1-0 era già acquisito. E Il Milan può dire che non dipende solo dai suoi gol. Anzi può vincere nonostante i suoi errori.