Viviano: “Come una sconfitta ma il calcio non c’entra nulla”

“Non giocare è sempre una sconfitta”. Si può condensare così il racconto di Emiliano Viviano, portiere del Bologna, in campo a Genova con la nazionale, sfiorato da un fumogeno lanciato dagli ultrà serbi – “non me ne sono neanche accorto, ho sentito solo il boato della gente” – prima che il match venisse definitivamente sospeso.

“Ma quello che è successo, con il calcio c’entra poco”, ha detto il numero uno rossoblù. Ripensando alla serata, Viviano si è detto convinto che “l’obiettivo di quelli là non era far del male ai giocatori in campo, ma far sospendere l’incontro per motivi politici”. Neppure “popolo serbo e giocatori della nazionale c’entrano qualcosa, né lo meritano. Si sono scusati. Ho visto Stankovic piangere e tutti gli altri molto delusi. Se fosse successo a me, da italiano mi sarebbe dispiaciuto tantissimo”.