I minatori tornano alla superficie

La fine del calvario dei 33 uomini (tutti cileni, tranne un boliviano), è una delicata operazione iniziata pochi minuti dopo la mezzanotte e andata avanti di giorno e di notte, senza sosta.


Nel primo pomeriggio, 26 uomini erano usciti dalla miniera, mentre il ministro Laurence Golborne non escludeva di chiudere entro la notte, ora cilena. Al ‘Campamento Esperanza, intanto, tutti seguivano gli annunci dei successivi ‘arrivì dei ‘mineros’. Tra la notte e l’alba di ieri, la ‘cittadina Esperanza’ si è come bloccata seguendo minuto per minuto i ‘viaggi’ provenienti dall’inferno della miniera fatti dalla ‘Fenix’: una cabina a forma di ‘sigaro’, lungo e stretto, creato dai tecnici cileni con l’aiuto della Nasa, che assomiglia un pò alle capsule Apollo, con la differenza che non viaggiano nello spazio, ma nella profondità della terra.


Quando la ‘Fenix’ con il primo uomo – Florencio Avalos, 31 anni – è apparsa alla bocca del pozzo della miniera, l’accampamento é sembrato esplodere: urla, salti, abbracci un pò fra tutti, parenti, ‘carabineros’, cronisti. Tante lacrime, e non solo sui visi dei familiari: scene che si sono poi ripetute, anche se in misura più contenuta, nelle successive risalite della capsula del miracolo. Il momento più emozionante a ‘Esperanza’ è stato l’attimo nel quale la capsula è arrivata a destinazione con a bordo il primo, coraggiosissimo soccorritore, Manuel Gonzalez, accolto come un vero salvatore dai 33. Fin da qualche ora prima, l’accampamento era diventato l’ombelico del mondo.


Le immagini trasmesse a Esperanza in un mega-schermo collocato davanti alle tende del ‘comedor’ (mensa) e della stampa erano le stesse viste nel mondo da centinaia e centinaia di milioni di persone, girate da sciami di cronisti e cameramen scatenati, pronti a tutto pur di non perdersi le prime reazioni e commenti dei familiari. Via via che i primi minatori riemergevano, all’accampamento un’allegria incontrollabile ha preso il sopravvento, anche grazie alle dichiarazioni e atteggiamento dei minatori, che a sorpresa apparivano tutti in buona salute. Mario Sepulveda, appena sceso dalla ‘Fenix’ ha saltato e abbracciato tutti, con uno spirito che ha sorpreso per esempio la ‘first lady’ cilena Cecilia Morel, alla quale si è rivolto con un “Signora, cosa vuole che le dica, è un piacere”.


Ricordando poi un pò a tutti, soprattutto ai media, che lui continua a essere “un minatore. Certo non un artista”. Qualche ora dopo l’inizio dell’operazione, mentre in Cile era l’alba, sul ‘Campamento’, si é sentito il volo dell’elicottero con a bordo i primi minatori trasportati all’Hospital Regional della vicina Copiapò. Un altro viaggio, dopo quello della ‘Fenix’, verso l’inizio di una seconda vita.