Reja e la sua Lazio continuano a volare alto

ROMA – L’ultima vittoria è sempre la più bella, soprattutto se ti conferma in testa alla classifica. La Lazio coglie con il Cagliari il sesto successo in otto partite di campionato e lo fa con una maturità nuova e la sicurezza di chi ad ogni prova acquista ulteriore consapevolezza nei propri mezzi. I rossoblù non sfigurano, sul 2-0 riaprono le sorti dell’incontro con un ottimo Matri. Nel finale fanno correre anche qualche brivido ai padroni di casa. Ma la sconfitta è il risultato naturale di una sfida che i biancocelesti tengono in pugno per quasi tutti i 90 minuti, aggredendo gli avversari in ogni zona del campo (a cominciare da un Brocchi inesauribile).

E, soprattutto, la Lazio può vantare nelle sue file un grande Mauri, in questo momento il miglior centrocampista offensivo del campionato italiano. Il numero 6 è ovunque: riconquista palloni, li difende per far salire la squadra, segna, contrasta. Ci arriva di testa, di piede e – se serve, come ieri – di petto, come in occasione del 2-0.

Ma è tutta la formazione di Edy Reja che si muove a memoria. Gli scambi con palla a terra tra lo stesso Mauri, Hernanes e Floccari sono uno spettacolo nello spettacolo. All’appello manca il solo Zarate. Peccato che l’argentino non riesca a guarire dal vizio del dribbling. Non è ancora tornato l’uomo capace di saltare l’ultimo ostacolo ammirato il primo anno, ma se ci fosse anche quel Zarate… sarebbe troppo. Il Cagliari non è venuto all’Olimpico per nascondersi ed in avvio ha la migliore occasione, gol a parte. Al 9’, sul cross di Cossu (altro moto perpetuo), Lazzari rimette al centro, ma Matri – da due passi – manda a lato. Lazzari ci riprova su punizione, Muslera c’è. Poi la Lazio comincia a macinare il suo calcio fatto di tocchi essenziali, eseguiti a memoria. Ed il raggio d’azione dei vari Biondini, Agostini e Cossu si restringe.

Mauri e compagni, contrariamente ad altre occasioni, non impiegano tutto il primo tempo per prendere le misure agli avversari. Ed al 21’ la Lazio passa. La punizione di Hernanes incoccia nelle gambe del capitano e diventa un involontario assist per Floccari che, senza esitazioni, batte a rete centralmente e supera Agazzi. In chiusura ci prova anche Hernanes, ma il suo diagonale esce di un soffio.
La Lazio rientra dall’intervallo ancora più determinata, consapevole che l’1-0 potrebbe non bastare. Non si accontenta, insomma, ed all’8’ ecco il raddoppio. Un po’ fortunoso, con quel tocco di petto di Mauri sotto porta. Ma la costruzione è ottima, a partire dal cross di Floccari.

Il Cagliari ha qualche minuto di sbandamento. Bisoli toglie Lazzari ed inserisce Nenè. Gli ospiti però non mollano, ed al 14’ accorciano le distanze. Radu, pressato al limite della sua area, sbaglia servendo Cossu. Traversone immediato e gran gol di Matri, di testa in tuffo. Ora è la Lazio ad arretrare ed ancora Matri, sempre di testa, al 18’ sfiora la traversa. Reja richiama Hernanes, un po’ stanco, ed inserisce Matuzalem. Pinardi, da calcio d’angolo, ha un ottimo pallone tra i piedi, ma lo spedisce a lato. Al 27’ Muslera blocca a terra (con una sola mano) l’ennesima conclusione dell’inesauribile Matri. Alla mezzora Escono Zarate (per Rocchi) e Pinardi (per Laner), ma il copione della partita è ormai scritto.

L’ultimo assalto è della Lazio. Altro gran suggerimento di Mauri per Rocchi. L’attaccante, sbilanciato dalla pressione di Astori, perde il passo e conclude fuori. Non fa nulla, Mazzoleni fischia. La Lazio esce tra gli applausi. Una parte se li merita anche il Cagliari.