Non c’è pace nella Campania sommersa dai rifiuti Ancora scontri tra forze dell’ordine e manifestanti

È ancora critica la situazione rifiuti in Campania e la tensione tra cittadini e forze dell’ordine non tende ad affievolirsi. Ieri, infatti, è durato circa un’ora il corpo a corpo che ha visto da una parte i manifestanti e dall’altra poliziotti e carabinieri. Scenario dello scontro, ancora una volta, Taverna del Re. Proprio davanti al sito di stoccaggio di Giugliano, in provincia di Napoli, da alcuni giorni c’è infatti un presidio che impedisce il transito degli autocompattatori diretti al sito.

Anche ieri i manifestanti hanno tentato di bloccare l’accesso ai camion e solo dopo una carica di alleggerimento i mezzi sono passati. Alcuni manifestanti si erano sdraiati a terra mentre altri sono stati sollevati di peso dalle forze dell’ordine. Nel frattempo, sempre a Giugliano, alcune donne si sono recate al palazzo comunale per avere un colloquio con i rappresentanti dell’amministrazione. Sulla vicenda dei rifiuti partenopei è tornato a parlare anche il presidente del Consiglio Silvio Berlusconi che da Milano, dove ha inaugurato l’Eicma, salone del ciclo e motociclo, ha precisato che “il problema in Campania non è colpa del governo ma del Comune, che è guidato da un’amministrazione di centrosinistra”.

Il premier ha poi sottolineato che “serve un lavoro preparatorio di pulizia della spazzatura, senza il quale ci sono miasmi insopportabili. Questo lavoro – ha continuato Berlusconi – deve essere fatto dall’azienda municipalizzata, che risponde al Comune di Napoli, che è guidato dal centrosinistra e dal sindaco Rosa Russo Iervolino. Il governo non può essere accusato. L’intervento del governo – ha aggiunto il Cavaliere – ha risolto la situazione, ma non attribuiamo al governo disfunzioni e colpe che sono delle istituzioni locali”. Non si è fatta attendere però, la replica del sindaco di Napoli: “Forse occorrerebbe un po’ più di prudenza prima di dichiarare giorni fissi per la fine dell’emergenza” ha detto Rosa Russo Iervolino. “Non ci hanno mai chiamato al tavolo tecnico” ha poi aggiunto il primo cittadino partenopeo. “Non ce l’ho con la Provincia – ha concluso Iervolino – ma il governo non ha mai convocato il Comune di Napoli”.

“In Campania non si può dire soltanto no sui temi cruciali come rifiuti, sanità, infrastrutture. Occorre un cambio di mentalità, basta con questi atteggiamenti negativi. Lavoriamo per dar vita ai comitati del sì”: è invece l’appello che il presidente della Regione Campania Stefano Caldoro ha lanciato ieri dalle colonne del quotidiano “Il Mattino”. Il governatore ha invitato società civile, forze politiche e sociali a un cambio di rotta, a una svolta culturale per affrontare i problemi della Campania. “In questa battaglia – continua il governatore – anche l’informazione ha un ruolo centrale. Vedo troppi programmi televisivi che mettono in luce solo le polemiche senza soffermarsi sulle soluzioni. Così si offre un’immagine sbagliata della Campania, come se fosse una Regione impossibile da amministrare e condannata all’arretratezza”.

Secondo Caldoro, invece, “esistono le condizioni per vincere la sfida della modernizzazione”. Il primo passo, però, è “avere un approccio culturale diverso. Penso non solo ai rifiuti, alle infrastrutture e al lavoro, ma anche alla sanità: ogni cittadino vorrebbe avere un ospedale sotto casa, mentre ciò che conta è raggiungere il presidio giusto. Purtroppo scontiamo un ritardo di vent’anni e tuttavia siamo impegnati senza sosta per risanare i conti e per garantire la qualità dei servizi. Ecco perché chiediamo il sostegno di tutti coloro che vogliono pensare in termini positivi”.