Governo: prova finanziaria Colle: inderogabile

ROMA – Dopo il nuovo strappo di Gianfranco Fini a Perugia la maggioranza è subito chiamata a dimostrare la propria capacità di tenuta nel delicato snodo della Finanziaria. Un passaggio sul quale il presidente della Repubblica Giorgio Napolitano vigila attentamente e che ritiene comunque improrogabile per il Paese. Il capo dello Stato, si fa infatti sapere da ambienti del Quirinale, non entrando nel merito degli scenari politici evocati, presta soprattutto attenzione alla scadenza di impegni inderogabili per il Paese e in particolare ha verificato le previsioni relative all’approvazione in Parlamento della Legge di Stabilità e della legge di bilancio. Una presa di posizione netta che arriva mentre il Tesoro è al lavoro sulle nuove misure per lo sviluppo da inserire subito nella legge di stabilità con un emendamento che dovrebbe arrivare domani in commissione Bilancio alla Camera. Un compito complesso visto che, dopo l’apertura alle modifiche del ministro dell’Economia Giulio Tremonti, si allunga la ‘lista della spesa’ da parte delle forze del centrodestra.


Per questo oggi il titolare del dicastero di via XX settembre farà il punto con i capigruppo di Pdl, Lega, Fli ed Mpa cercando di stilare un elenco delle priorità da inserire da subito nel provvedimento. Un modo per ‘blindare’ il testo ed evitare incidenti di percorso visto che le richieste sono molte ma, si ragiona dal centrodestra, è già difficile arrivare a coprire le spese per circa 7 miliardi messe in cantiere in vista del decreto sviluppo che verrà anticipato in Finanziaria. Un’operazione, si osserva, che diventerebbe addirittura off limits se si dovesse dar seguito alle nuove richieste che, a conti fatti, farebbero lievitare di 1 miliardo, 1 miliardo e mezzo le spese del provvedimento. Fli, infatti, ribadisce di ritenere prioritario il miliardo previsto per l’università, ai quali vanno aggiunti 20 milioni per la ricerca e altri fondi per l’emittenza locale.


La Lega, dal canto suo, visto che la Legge di Stabilità è modificabile, chiede subito degli stanziamenti per le zone alluvionate del Veneto dove andranno oggi Silvio Berlusconi e Umberto Bossi. Vanno rifinanziate le missioni all’estero e la cassa integrazione in deroga. Servono fondi per il cinque per mille e quasi un miliardo per la defiscalizzazione dei salari di produttività. Mentre il ministero della Giustizia chiede 170 milioni nel 2011 per garantire, in particolare, il funzionamento degli uffici giudiziari.


La Ragioneria sta dunque lavorando con tempi accelerati per trovare le coperture. Vengono confermati i 3 miliardi che dovrebbero arrivare dall’asta delle frequenze delle telecomunicazioni ai quali si dovrebbe aggiungere un miliardo circa proveniente dai giochi con una pioggia di gare e dall’evasione fiscale, ma la coperta risulta corta. Per questo oggi dovrebbe venire stilata una prima lista delle priorità per evitare un ‘assalto alla diligenza’ che potrebbe mandare in tilt la maggioranza.


Fli al momento conferma che dopo la disponibilità di Tremonti ad anticipare il decreto sviluppo non farà mancare il proprio sostegno alla Legge di Stabilità, non prima, però, di aver concordato le modifiche. Ma di fronte a un passo falso la crisi sembra davvero dietro l’angolo.
– Se si va sotto sulla Finanziaria – dice senza mezzi termini il ministro delle Infrastrutture Altero Matteoli – non ci sono margini per andare avanti.