Bossi resta ottimista, industriali preoccupati

Il ministro delle Riforme e leader della Lega Nord Umberto Bossi si dice ottimista sul futuro del governo: “Vedo uno spiraglio? Credo proprio di sì” afferma interrogato dai giornalisti mentre insieme al primo ministro Silvio Berlusconi effettuava un sopralluogo sulle zone alluvionate del Veneto. “Bisogna lottare – ha aggiunto il senatur – portiamo a casa il federalismo”.

All’indomani del vertice di Arcore Bossi conferma di aver ricevuto il mandato di trattare con il presidente della Camera, “mi hanno preso per il collo e io mi metto sull’attenti – sottolinea mimando il saluto militare -. Ho il mandato di Berlusconi a trattare con Fini – spiega il leader del Carroccio – ma anche quello di Fini a trattare con Berlusconi, l’importante è che Fini non si metta a correre”. E a proposito del monito di Napolitano ad approvare la legge finanziaria, avverte: “Se salta la Finanziaria salta il Paese”.

Intanto, a margine di un incontro al Ferrari World di Abu Dhabi, il leader degli industriali Emma Marcegaglia torna a esprimere preoccupazione sulla situazione del Paese: “Ribadiamo che il Paese va assolutamente governato. Non si può rimanere a lungo in una situazione di incertezza e di non governabilità che penalizza tutti, a partire dalle imprese che devono investire e andare avanti”. D’accordo con la numero uno di viale dell’Astronomia il presidente della Fiat John Elkann, che ha partecipato allo stesso evento: “Aderisco in pieno – ha affermato – a quello che ha detto Emma”.

Il sottosegretario alla Presidenza del Consiglio Paolo Bonaiuti ribadisce invece che “il governo va avanti. Se il gruppo di Fli intende dichiarare la propria mancanza di fiducia nei confronti del governo, il luogo più adatto è il Parlamento. Quindi venga in Parlamento e si manifesti”. “Le cose vanno affrontate una per volta” risponde poi il sottosegretario a un giornalista che lo interrogava sulla preannunciata uscita dei finiani dal governo. Per quanto riguarda l’ipotesi di un governo tecnico guidato da Draghi, il presidente dei deputati del Pdl Fabrizio Cicchitto commenta: “Stimiamo molto Draghi come governatore della Banca d’Italia. Il suo prestigio internazionale apre anche ulteriori possibilità di impegno ai vertici del sistema bancario internazionale. Per queste ragioni assai serie riteniamo destituita di fondamento l’ipotesi di un suo eventuale coinvolgimento nella presidenza di un governo tecnico” afferma Cicchitto aggiungendo che “oggi il governatore Draghi gode di un universale consenso. Nella seconda ipotesi invece andrebbe incontro alla durissima opposizione sia del Pdl che della Lega cioè dei partiti che hanno vinto le elezioni”.

Da parte dei finiani, il deputato Benedetto Della Vedova assicura che “Futuro e Libertà onorerà l’impegno richiesto da parte del Capo dello stato affinché la crisi politica della maggioranza non intralci una rapida approvazione della legge di stabilità e di bilancio”. Impegno condiviso anche dall’opposizione: “Sentiamo la responsabilità, dall’opposizione, di raccogliere l’appello del presidente Napolitano perché si approvino nei tempi stabiliti Legge di stabilità e Legge di bilancio. Speriamo il governo sappia avere lo stesso spirito e rispettare il lavoro del Parlamento” afferma Marina Sereni del Pd, mentre il leader dell’Idv Antonio Di Pietro afferma: “E va bene, approviamo anche la finanziaria, ma poi si deve presentare una bella mozione di sfiducia per mandare a casa questo governo che non è più in grado di governare”: in proposito, non avendo i numeri sufficienti per presentarla, l’ex pm incalza il Pd e il segretario Pier Luigi Bersani. “Prima le dimissioni del premier, poi diremo la nostra” afferma ai microfoni di SkyTg24 il leader dell’Udc Pier Ferdinando Casini, escludendo “governicchi”.