Decide un gol di Maxi Lopez

CATANIA – Il digiuno è finito. Il Catania spezza la serie di sei incontri senza vittorie e di 307’ senza gol all’attivo. A incaricarsi di spezzare il sortilegio è Maxi Lopez, chi se non lui. Dopo avere battagliato a lungo con la difesa avversaria, il bomber argentino trova il guizzo di testa che decide la partita con l’Udinese firmando così la sua seconda rete stagionale e rompendo a sua volta un’astinenza personale che durava dalla gara interna col Cesena. Non è stato semplice per gli etnei avere ragione dei friulani nonostante la decisione di Giampaolo di passare a un assetto più offensivo optando per un 4-3-1-2 con Mascara suggeritore e Lopez affiancato da un altro attaccante, Antenucci.

Nell’intero primo tempo gli etnei non vanno oltre una punizione dal limite di Mascara respinta da Handanovic e due tiri dalla distanza di Biagianti fuori bersaglio. Antenucci e Maxi Lopez cercano di non dare riferimenti scambiandosi spesso di posizione, ma l’Udinese, corta e compatta a centrocampo, tiene il campo senza problemi. Qualche affanno in più ce l’hanno i rossazzurri quando i friulani alzano le frequenze affidandosi alla qualità di Sanchez, non di rado capace di mettere in apprensione il reparto arretrato etneo, in versione d’emergenza e costretto a perdere un altro pezzo a metà del primo tempo, quando Bellusci accusa un problema muscolare e cede il posto a Terlizzi. Neppure i bianconeri, comunque, impegnano Andujar più di tanto reclamando due volte il penalty con Denis e dando vita a un paio di mischie in area che non producono effetti.

A imprimere la svolta all’incontro è il gol di Maxi Lopez. E’ del bomber argentino il colpo di testa vincente su corner di Mascara che interrompe la lunga astinenza realizzativa del Catania. Guidolin modifica subito l’assetto inserendo una punta in più, Floro Flores per Pinzi, e buttando poi nella mischia anche Corradi, ma l’Udinese è deficitaria in fase di finalizzazione e non riesce mai a impegnare Andujar. La palla buona, dopo l’espulsione per doppia ammonizione di Ledesma e quella dalla panchina di Pasquale e Guidolin, arriva sui piedi di Cuadrado a cinque minuti dallo scadere, ma la deviazione sottomisura del nuovo entrato si perde oltre la traversa.