Bossi non convince Fini, Berlusconi: “Non lascio”

“Le cose sono molto più complicate di come le presenta Bossi”. Gianfranco Fini gela le dichiarazioni possibiliste del leader della Lega Nord, dopo il colloquio di ieri mattina tra i due esponenti politici. Il presidente della Camera sarebbe “abbastanza d’accordo” sull’ipotesi di una crisi pilotata a cui seguirà un reincarico a Silvio Berlusconi, aveva detto il ‘senatur’ lasciando Montecitorio e aveva aggiunto: “Molto meglio una crisi pilotata che una crisi al buio. Fini non ce l’ha con Berlusconi”.

Il capogruppo alla Camera di Fli, Italo Bocchino, racconta però un altro film: “Fini ha chiesto le dimissioni di Berlusconi, altrimenti noi usciremo dal governo. Queste due cose sono certe, per tutto il resto aspettiamo che Berlusconi decida se dimettersi o meno. Bisogna attendere il rientro di Berlusconi da Seul per sapere se c’è una risposta alle domande che Fini ha posto. Se non ci sarà la conseguenza è il ritiro della nostra delegazione dal governo”.

In sintonia con Fli il segretario Udc, Lorenzo Cesa: “Noi siamo perché si cambi fase politica. C’è bisogno di un nuovo governo e di un nuovo presidente del Consiglio. Siamo in una crisi di fatto, Berlusconi rassegni le dimissioni e si apra una nuova fase nel paese”.

Da Seul, nella mattinata italiana, era stato lo stesso presidente del Consiglio, Silvio Berlusconi, ad ammettere, in una conversazione con il premier vietnamita: “In questo momento nel mio paese ho qualche difficoltà…”, mentre il sottosegretario alla presidenza del Consiglio, Gianni Letta, aveva derubricato a semplice “battuta” la sua farse sulle “prospettive limitate” del governo: “Si parlava delle prospettive di un’azienda da qui al 2020 e ho solo detto che sono prospettive più ampie di quelle del governo”. Nel pomeriggio poi Berlusconi, alla luce dei nuovi sviluppi, ha dettato la nuova linea al telefono da Seul con alcuni dirigenti e ministri del Pdl: ‘nessuna intenzione di dare le dimissioni, se Gianfranco Fini vuole mi dovrà sfiduciare in Aula, alla luce del sole e davanti agli italiani’. Parole che, spiegano fonti della maggioranza, confermano come almeno “al momento” il presidente del Consiglio sia rimasto sulle posizioni di qualche giorno fa: ovvero non ci sono alternative all’attuale esecutivo e quindi niente governo-bis.

“I Coordinatori, i Capigruppi e la Delegazione del PdL al Governo, in questo momento politico, con posizione compatta e coesa ritengono inaccettabile che la legislatura possa proseguire con un differente premier e un differente Governo” è quanto infatti si legge nella nota diffusa al termine della riunione del Pdl alla Camera. “Chiunque voglia coltivare ipotesi diverse – viene ancora sottolineato – dovrà passare dall’inequivocabile verdetto della sovranità popolare”.