Ibrahimovic affonda l’Inter

MILANO – Il gol dell’ex arriva dopo sfottò e striscioni della Curva Nord che non perdona: Ibrahimovic – dopo soli cinque minuti dal fischio di inizio – affonda l’Inter, che ora la vetta la vede con il binocolo. Calcio di rigore netto per un attimo di follia di Materazzi che atterra Zlatan in area. Una scartina di fronte alla furia dello svedese: Matrix perde il duello con l’ex compagno e offre su un piatto d’argento il rigore trasformato da Ibra con freddezza glaciale proprio sotto la curva che un tempo lo venerava.

A Benitez le cose vanno male, anzi malissimo: per il Milan di Allegri, schiera il centrocampo a rombo, il modulo prediletto da Mourinho. “Cosa è il rombo? Un pesce?”, chiese Rafa qualche tempo fa con fare scherzoso. Forse ieri sera ha le idee più chiare, ma il suo destino si fa precario. Il rombo è decisamente un piatto che gli va di traverso nella battaglia di San Siro. Malmessa in campo, sfortunata (si fanno male Obi, Milito e Materazzi, che esce in barella e a fine partita sarà portato in ambulanza in ospedale per controlli), approssimativa, la squadra di Rafa non esce dal tunnel della crisi. Una parola che adesso si può dire ‘apertis verbis’: una sconfitta che brucia come uno schiaffo in piena faccia, di quelli che fanno male e lasciano un segno profondo. Un’Inter che reagisce al gol di Ibra ma che non affonda, non va dentro, non incide. C’é il cuore ma non c’é la mente, né quella volontà che solo Mourinho sapeva trasmettere.


Benitez è più solo, malinconico nel vedere l’ombra dei campioni di ieri. Sneijder, in leggera ripresa e ancora lontano dalla forma, è l’unico che crea un paio di occasioni su calci piazzati, al 20’ del primo tempo e al 28’ del secondo. Milito, il nulla. Eto’o solitario. Materazzi inutile, protagonista davvero sfortunato di una partita da dimenticare per il veterano dell’Inter. Si è visto qualche lampo di Coutinho, una fiammella flebile nel buio di San Siro. Cordoba soffre, Zanetti si dispera e si danna. Lo scudetto è adesso più vicino ai rossoneri (che staccano l’Inter di sei punti), che ritrovano uno splendido Seedorf e un grande bomber come solo Ibrahimovic sa essere.

Geometrie variabili per l’Inter, che proprio non trova la quadra: Benitez è paonazzo e si affanna a caricare i suoi, ma ogni tentativo è inutile. Tra i nerazzurri sale la tensione e al 15’ del secondo tempo si sfiora la rissa quando Pandev e Abate entrano pericolosamente in contatto: confusione in campo, spinte e insulti. Alla fine l’arbitro ammonisce entrambi: secondo giallo per il rossonero, che deve lasciare innanzi tempo il campo. Scorre inesorabile il tempo e sale l’acqua alla gola dei nerazzurri che sprofondano in una palude, nonostante la superiorità numerica. Il Milan si chiude nella ripresa, e i marziani di un tempo sono costretti a subire l’onta della sconfitta in casa, cosa mai vista in campionato dal 22 marzo 2008. Arbitraggio non impeccabile, con Tagliavento che ha graziato Gattuso, ma alla fine i conti tornano. Per l’Inter oltre il danno la beffa: Mario Balotelli, in tribuna, esulta e lascia lo stadio scandendo ‘Ibra, Ibra’.