Finanziaria: rush al Senato, spuntano i nodi ricerca e famiglia

ROMA – La Legge di Stabilità, la nuova Finanziaria, approda al Senato per il rush che dovrebbe portare all’approvazione entro il 10 dicembre, in tempo utile per mettere al sicuro i conti prima di affrontare il nodo della fiducia al governo. Ma altri sono già sul tappeto: dai fondi per le politiche in favore della famiglia a quelli per la ricerca delle imprese private, dai tagli alla cultura a quelli sul 5 per mille. Non mancano poi scintille tra il leader del Pd Pierluigi Bersani e il sottosegretario alla Presidenza Paolo Bonaiuti. Il primo parla di ‘’scenario drammatico’’ nel quale si aggirano le ‘’sfide cruciali’’ e i secondo ribatte accusandolo di essere ‘’senza scrupoli’’ e di ‘’inventarsi che i conti non sono in ordine’’ come ‘’trucco di basso livello che serve solo a chiedere un governo di salvezza nazionale’’.

Così il passaggio parlamentare al Senato, nonostante l’impegno preso da tutti i partiti con il presidente della Repubblica Giorgio Napolitano, potrebbe registrare le fibrillazioni del quadro politico. Il calendario prevede ancora una settimana per la predisposizione degli emendamenti che devono arrivare alla commissione Bilancio del Senato alle 11 di sabato prossimo. E non sono escluse sorprese. Che i tagli alle risorse pubbliche brucino ancora sulla pelle dei ministri è chiaro. A battere cassa è ora il sottosegretario con delega alla famiglia Carlo Giovanardi.

– Non pretendiamo i 15 miliardi per il fattore famiglia – ha detto il sottosegretario, intervenuto al convegno nazionale dei Democratico-cristiani – ma almeno i 42 milioni che sono le spese obbligatorie per le politiche familiari e per dare il via ai progetti messi a fuoco nella seconda conferenza della famiglia, svoltasi a Milano. Trovo scandaloso – ha aggiunto – che alla Camera dei deputati, su iniziativa del finiani, si siano trovati 40 milioni di euro per sovvenzionare i giornali di partito e non 42 milioni da destinare alle politiche familiari.

Nel messaggio inviato al convegno, il Premier Silvio Berlusconi ha fatto un piccola apertura, esprimendo l’auspicio ‘’di poter tornare, come richiesto da lui e da tante associazioni, con un approfondimento in Senato’’. Tra i temi ancora aperti c’è poi rifinanziamento del Bonus ricerca, chiesto a gran voce dal presidente di Confindustria Emma Marcegaglia dopo che il voucher fiscale inserito nella legge di stabilità ha escluso nei fatti la ricerca privata. Altri capitoli sono poi le risorse del 5 per mille, sul quale il governo ha promesso il suo impegno, e i fondi per la cultura. I tagli su quest’ultimo capitolo porteranno oggi il mondo dello spettacolo ad incrociare le braccia, con la chiusura di cinema e teatri.
– La cultura è un bene pubblico e va finanziato – ha detto il ministro della Pa, Renato Brunetta -. Lo spettacolo no!