Berlusconi contro Fini e Casini: «Il 14 fiducia o elezioni»

ROMA – Cambiare la legge elettorale e spartirsi le più alte cariche dello Stato. Silvio Berlusconi non ha dubbi e allo stato maggiore del Pdl spiega quale sarebbe, a suo dire, il piano che hanno in mente Fini e Casini. Ma, al partito riunito ieri per un’ufficio di presidenza lampo a palazzo Grazioli e in mattinata alle parti sociali, il Cavaliere si è mostrato determinato nell’andare avanti con il governo. In caso contrario, e cioè in assenza dei numeri, ha messo bene in chiaro il Cavaliere:
– Mi recherò con Bossi da Napolitano per chiedere le elezioni.


Ovviamente il ricorso al voto resta l’extrema ratio e Berlusconi fino all’ultimo lavorerà per evitarle puntando al ‘’senso di responsabilità’’ dei parlamentari che, come ricorda Denis Verdini ‘’sono senza vincolo di mandato’’.
– Andare ora alle elezioni, con la crisi economica – ha detto il Cavaliere anche ai rappresentati delle parti sociali – sarebbe da irresponsabili.


Concetto ribadito qualche ora dopo davanti ai dirigenti del partito.
– Chi se ne assume la responsabilita – avrebbe detto – è un folle.
Berlusconi, spiegano alcuni partecipanti alla riunione, avrebbe poi confidato di fare affidamento su un gruppo di parlamentari pronti a non votare la sfiducia e sostenere l’esecutivo andando dunque avanti con l’azione di governo. Tant’è che l’obiettivo è arrivare in Parlamento avendo portato ‘a casa’ i 5 punti del programma. Cosa fare dopo il 14 dicembre però è ancora da decidere. Anche nel partito c’è fermento.


Da una parte c’è chi dice di andare avanti anche con un solo voto in più, mentre gli oltranzisti continuano a premere il pedale delle elezioni. Un “governicchio’’ retto da pochi voti di maggioranza non convince però nemmeno il Cavaliere che, a quanto racconta qualche fedelissimo, sarebbe anche disponibile a ritentare un approccio con l’Udc prima del ricorso alle urne. Tant’è che a ‘sondare’ Pier Ferdinando Casini Berlusconi ha ‘inviato’ Fedele Confalonieri, tra i più fidati consiglieri del presidente del Consiglio. Che le elezioni però restino sempre sullo sfondo, lo dimostra il lavoro in parallelo sulla riorganizzazione del partito.


Per la prossima settimana è stato convocato un ufficio di presidenza ad hoc. Restyling del Pdl così come del simbolo, anche se per ora ‘’non è la priorita’’ spiega il ministro degli Esteri Franco Frattini convinto non solo che il governo otterrà la fiducia ma ‘’di andare oltre i 316 voti.
– Sappiamo – sottolinea – che ci sono dubbi crescenti anche nell’opposizione e confidiamo in qualche scelta politica di non votare la sfiducia.


Il Cavaliere ha chiesto ai suoi la massima compattezza in vista del 14 dicembre invitando a mettere da parte le divisioni. Un appello rivolto anche ai vertici campani del partito incontrati nel pomeriggio di ieri a Grazioli, dopo l’archiviazione del ‘caso’ Carfagna. Il ministro per le Pari Opportunità rimarrà al suo posto dicendosi ‘’soddisfatta’’ dell’esito della riunione con i coordinatori del Pdl, incontro preceduto da un faccia a faccia con il Cavaliere. Oggi poi il Cavaliere tornerà a Napoli per l’emergenza rifiuti. Dopo l’approvazione del decreto legge su cui il Quirinale ha sollevato dei rilievi, il premier ha deciso di recarsi nel capoluogo partenopeo per dimostrare che il governo ha tutta l’intenzione di risolvere il problema.