Berlusconi: «Se andiamo al voto sbaragliamo tutti»

Roma – «Se andassimo alle elezioni li sbaraglieremmo tutti». Silvio Berlusconi nel videomessaggio inviato oggi ai promotori della Libertà inietta ottimismo.  Poi attacca «le opposizioni di sinistra» che «hanno l’obiettivo chiarissimo di ribaltare in Parlamento il voto espresso dagli italiani».


– Per arrivare a questo – afferma – sanno che devono eliminare Silvio Berlusconi dalla scena politica perché hanno chiaro che Silvio Berlusconi costituisce un ostacolo insuperabile che si frappone alla conquista del potere da parte loro. Ma non ci riusciranno: noi e voi non lo consentiremo.


Quindi spiega:


– Da alcuni mesi la vita pubblica in Italia è paralizzata da una crisi politica, una crisi irragionevole, una crisi irresponsabile, una crisi che ci ha riportato indietro alla vecchia partitocrazia e anche ai suoi linguaggi, ai suoi vizi, ai suoi egoismi. Una crisi che ha messo in secondo piano o ha fatto dimenticare – incalza il premier – la straordinaria azione del nostro governo. Abbiamo un governo che è stato scelto dagli italiani. Un governo che, insisto, ha lavorato e sta lavorando bene, in uno scenario di grave crisi internazionale. Il governo del fare va avanti. Mentre gli altri parlano noi facciamo. E continueremo a lavorare, perché sono convinto che il Parlamento ci assicurerà la fiducia, non solo al Senato, ma anche alla Camera.


Comunque, prosegue il premier, «il 13 dicembre chiederemo al Parlamento, sia al Senato che alla Camera, un nuovo voto di fiducia al nostro governo».


– In quelle aule, ricorderete – sottolinea -, il 29 settembre scorso, abbiamo ottenuto un voto di fiducia con un consenso elevato, il consenso più ampio di tutta la legislatura. E’ stato un consenso sui cinque punti programmatici. Se qualcuno da allora avesse cambiato idea, dovrà dirlo, con chiarezza, agli italiani. E avrà il dovere di spiegare il perché.


E, avverte, «il 14 dicembre non ci accontenteremo di una fiducia occasionale, basata su fragili margini numerici. Necessitiamo di una fiducia convinta e continuativa. Questa è l’unica condizione per evitare il ritorno al voto».


– Ma sono convinto – continua Berlusconi – che non ci sarà bisogno di nuove elezioni, perché il senso di responsabilità, la coerenza, il rispetto e la lealtà verso gli elettori, la necessità di evitare un salto nel buio, sono tutte ragioni per le quali i parlamentari eletti nel centrodestra saranno costretti a stare con noi, a sostenerci con il loro voto, sino al completamento della legislatura. Chi non lo farà – sottolinea – avrà tradito gli elettori e sarà segnato per tutta la vita dal marchio del tradimento e della slealtà. Questo governo, il nostro governo, è stato eletto dagli italiani e a questo governo non c’è un’altra alternativa se non quella di nuove elezioni. Nessuno le vuole perché sanno che se andassimo alle elezioni li sbaraglieremmo tutti. Noi – dice il premier – abbiamo la responsabilità di assicurare il governo del Paese, di mantenere la stabilità, di agire con efficienza, di rispettare la volontà dei cittadini, di realizzare il programma che i cittadini hanno votato.


Quindi attacca le contestazioni degli universitari di questi giorni bollandole come «proteste di piazza organizzate dalla sinistra e la difesa dei baroni fatta da chi è salito sui tetti: un gran bello spettacolo…».


E chiama alla mobilitazione i suoi:


– La missione che vi affido questa settimana – afferma – è quella di aiutare gli italiani a capire questo momento politico così assurdo, così contrario all’interesse del Paese, così lontano dagli interessi veri della gente. Vi chiedo anche di mobilitarvi fin da ora per organizzare per sabato 11 e domenica 12 dicembre una grande, grande manifestazione e una raccolta di firme di sostegno all’azione del governo per non tradire gli elettori, allestendo punti di incontro e di dialogo con gli italiani nei gazebo, nelle piazze e nei teatri delle vostre città.


E torna a parlare dei rifiuti in Campania ribadendo che «con l’operazione lanciata ieri in meno di due settimane porteremo Napoli al meritato e dovuto decoro».