Attacco informatico a Wikileaks, ma arrivano i primi files

ROMA – Cresce l’attesa per la pubblicazione, questa sera, di una valanga di documenti ottenuti da Wikileaks che riguardano comunicazioni tra il Dipartimento di Stato Usa e più paesi con il rischio di creare un ‘imbarazzo diplomatico’ planetario e molti danni alle relazioni tra Washington e il resto del mondo. Da giorni il Dipartimento di Stato sta avvertendo del pericolo le cancellerie di mezzo mondo, Italia inclusa, per anticipare la notizia della diffusione dei documenti e smorzare eventuali reazioni. In Italia continuano a rincorrersi le voci sui possibili contenuti dei documenti che verranno rivelati questa sera e che potrebbero riguardare anche esponenti del governo.


Intanto, con un messaggio su Twitter i responsabili di Wikileaks denunciano un attacco informatico.


«Stiamo subendo un DDoS (distributed denial of service, letteralmente negazione del servizio)», si legge nel messaggio su Twitter. Il sito da circa un’ora era effettivamente irraggiungibile, ma avverte che il Guardian, il New York Times, El Pais, Le Monde e lo Spiegel pubblicheranno ugualmente i documenti in proprio possesso, qualunque sarà lo stato del sito di Wikileaks questa sera.


«Turchia e Usa s’aspettano una mazzata da Wikileaks»: è questo il significativo titolo che l’edizione on-line del quotidiano turco Hurriyet dedica oggi all’imminente pubblicazione su Wikileaks dei carteggi segreti del Dipartimento di Stato Usa degli ultimi quattro anni. Intanto nel Paese della Mezzaluna si rincorrono frenetiche le illazioni sul contenuto dei documenti circa i rapporti fra Ankara e Washington. Documenti che – il «si dice» è d’obbligo – conterrebbero le prove del reciproco doppio gioco fatto da entrambi i Paesi nel dare aiuti al terrorismo curdo e ad al Qaida.


Dal canto suo, il min istro degli Esteri, Franco Frattini, assicura che l’Italia farà di tutto per aiutare gli «amici americani»


– La vera vittima di Wikileaks – ha sottolineato il ministro – sono gli Stati Uniti. E’ in atto un’azione per screditarli e noi dobbiamo fare di tutto per aiutare i nostri amici americani per tutelare le relazioni diplomatiche internazionali


Il titolare della Farnesina ha ribadito di non conoscere i contenuti dei file del sito di Julian Assange, attesi nelle prossime ore sul suo sito, ma che «per l’Italia non ci dovrebbe essere nulla di preoccupante».


– In ogni caso – ha aggiunto – niente può scalfire la solidità dei rapporti tra Roma e Washington.


Intanto l’ammiraglio Mike Mullen, del diperatimento di Stato Usa, definisce la pubblicazione dei documenti «un precedente molto, molto pericoloso».


Il sito principale di Wikileaks risulta al momento irraggiungibile. Non ci sono indicazioni sulle ragioni: prima di una pubblicazione importante l’indirizzo web usualmente va offline per consentire il caricamento dei nuovi contenuti. Ma negli ambienti internet circolano varie ipotesi, dal sovraccarico causato dal numero eccessivo di visitatori che digitano l’indirizzo fino a un ipotetico attacco hacker, ipotesi quest’ultima tutta da confermare.