Frattini: “Forse vogliono distruggere il mondo…”

Il governo italiano reagisce duramente di fronte alla rivelazione del contenuto di alcuni dispacci della diplomazia americana da parte di Wikileaks: secondo il ministro degli Esteri Franco Frattini – in visita a Doha – Julian Paul Assange, fondatore del sit web, vuole “distruggere il mondo”. Il titolare della Farnesina sottolinea come “la comunità internazionale, quella vera, quella che vuole migliorare il mondo e non distruggerlo come vuole Wikileaks, deve reagire compatta senza commentare, senza retrocedere sul metodo della diplomazia, senza lasciarsi andare a crisi di sfiducia che, se diventasse sfiducia reciproca, potrebbe bloccare collaborazioni fondamentali per risolvere le grandi crisi che vi sono nel mondo”.

Per quanto concerne le rivelazioni relative al presidente del Consiglio Silvio Berlusconi – il quale apprendendole avrebbe reagito con una risata – Frattini sottolinea che “dal suo punto di vista personale, Berlusconi evidentemente non si sente né attaccato, né colpito, né offeso. Devo dire – aggiunge – che molte notizie che abbiamo letto sul premier, erano già uscite sulle prime pagine di giornali di opposizione da molto e molto tempo”. Nei documenti – consegnati al New York Times e al Guardian, anticipati parzialmente dalla stampa internazionale e infine pubblicati sul sito – alcuni diplomatici americani affermano che Berlusconi “sembra essere il portavoce di Putin”, tanto le relazioni tra i due leader sono strette, mentre in alcuni rapporti inviati a Washington dall’incaricata d’affari americana a Roma Elizabeth Dibble il premier viene considerato “inetto, vanitoso e incapace come leader” e le “frequenti lunghe nottate e l’inclinazione ai party significano che non si riposa a sufficienza”.

Frattini sottolinea inoltre che “i rapporti riservati degli ambasciatori non sono la policy di un Paese, questo va detto con assoluta chiarezza”. Ai microfoni di Sky Tg24, il titolare della Farnesina afferma poi che con la Russia c’è una “collaborazione piena e assolutamente trasparente”. Frattini invita infine il Partito democratico a non ‘approfittare’ politicamente della vicenda: “Non credo affatto – afferma – che convenga al Pd speculare, essendovi notizie ancora incomplete che saranno presumibilmente arricchite con altri elementi riguardanti anche altri governi, non solo quello di Berlusconi”: il ministro si augura che “proprio per evitare di cadere in questa trappola, in cui ci rimetterebbe soltanto l’Italia”, il Pd “si unisca all’appello dei leader del mondo affinché la condanna sia per Wikileaks, non per la sostanza delle notizie che sono frutto di un reato grave per il quale le autorità americane stanno procedendo così come altri Paesi”.

Più tardi, in una pausa del vertice tra Unione europea e Unione africana, è intervenuto anche Silvio Berlusconi: “Le cose che vengono dette fanno male all’immagine del nostro Paese”. Il presidente del Consiglio derubrica il rango della fonte Usa che ha duramente criticato la sua attività dicendo: “Non guardo a quello che rivelano funzionari di terzo o quarto livello e che viene poi riportato da giornali di sinistra”. Berlusconi aggiunge: “Voglio fare un appunto. Io, una volta al mese, do nelle mie case alcune cene dove tutto avviene in modo corretto, dignitoso ed elegante”.