Ancora tensioni sui mercati, sempre alto l’allarme contagio

NEW YORK – L’allarme contagio in Europa resta alto: mentre la Bce fa pressing su Lisbona per accettare un salvataggio, gli spread sui titoli di stato di Portogallo, Spagna, Italia schizzano a nuovi record, così come quelli di Belgio e Germania. Jean Claude-Trichet, presidente dell’Eurotower, cerca di rassicurare.
– Non c’è alcun rischio per la stabilità finanziaria dell’eurozona – afferma.


Ma l’euro prosegue sulla via della discesa e i mercati restano sotto pressione: i listini europei chiudono nuovamente in calo e Wall Street, nonostante le indicazioni positive giunte dall’economia e in attesa del presidente della Fed, Ben Bernanke, prosegue la seduta in rosso, con il Dow Jones che si avvia a chiudere, per la prima volta da agosto, il mese in calo.


A confermare i timori sullo stato di salute e sulle prospettive di Eurolandia è l’aumento dei costi di finanziamento per le aziende europee: per Lottomatica – riporta il Financial Times – sono balzati al 5,61% dal 5,49% registrato all’emissione giovedì scorso.
– Che dai mercati possa arrivare un affondo sull’euro cercando di coinvolgere nel contagio Irlanda paesi più solidi, come Spagna e Portogallo e forse anche l’Italia – osserva il sottosegretario al presidenza del Consiglio Gianni Letta -, è una preoccupazione forte.


Gli spread sui titoli italiani è volato a 210 punti base. Il Financial Times ritiene che ‘’le speculazioni dei mercati e le incertezze politiche sul futuro della coalizione al governo di Silvio Berlusconi stanno alimentando i timori di contagio’’. Ma gli analisti minimizzano: i premi di rendimento record non riflettono che in minima parte i timori per la tenuta della coalizione di governo.


– I rischi di contagio restano elevati e gli investitori non vogliono esporsi – spiegano gli analisti. Un’avversione al rischio – aggiungono – legata anche il fatto che la crisi dell’euro-area inizia ora a colpire i costi di finanziamento di aziende e banche.


La strigliata e le rassicurazioni di Trichet non spazzano via i timori per un possibile effetto domino, anche a causa di una speculazione che monta nei confronti delle economie periferiche. La stabilita della zona euro non è a rischio.
– In questo momento c’e’ un problema, ma non è grave – spiega mettendo in evidenza come i due Paesi finora più colpiti dalle turbolenze finanziarie – la Grecia e l’Irlanda – siano ‘solventi’, dunque assolutamente non a rischio default. Questo anche grazie al sostegno ricevuto: ora si tratta di portare a termine senza indugi i programmi convenuti.


Per Trichet il nervosismo persistente sui mercati si spiega solo col fatto che questi ‘’stanno sottovalutando la determinazione dei governi nello stabilizzare i propri bilanci’’. Il numero due del Fondo Monetario Internazionale (Fmi), John Lipsky, rincara la dose: pensare che l’euro sia in pericolo ‘’è del tutto esagerato’’.