Gli italiani nel mondo esigono una maggiore attenzione dalla Madrepatria

MARACAY – Il 10 dicembre è stata celebrata la “Giornata internazionale dei Diritti umani”, per ricordare la “Dichiarazione Universale dei Diritti Umani”, firmata a Parigi nel 1948 dall’Assemblea generale delle Nazioni Unite. La Dichiarazione è attualmente il documento più tradotto al mondo, ed è stata con il passare degli anni, riconosciuta come un contratto stipulato fra i governi e i loro cittadini.

Precede la Dichiarazione un “preambolo” che recita cosi:
“il riconoscimento della dignità inerente a tutti i membri della famiglia umana e dei loro diritti, uguali ed inalienabili, costituisce il fondamento della libertà, della giustizia e della pace nel mondo”.

Ed é proprio nell’ambito di questa celebrazione che dal 2008, in tutto il mondo, la comunitá italiana residente all’estero, si reca presso le Ambasciate e Consolati Generali, per consegnare un documento che richiama l’attenzione sui diritti dei pensionati all’estero. Alla guida di questa mobilitazione c’è un gruppo eterogeneo: possono essere membri di un’organizzazione della società civile, oppure può trattarsi di un giornalista o perfino di un singolo cittadino, spronato all’azione da abusi che lo toccano da vicino. Tutti hanno però in comune l’impegno di denunciare i soprusi, e proteggere i più indifesi per mettere fine all’impunità. Il 10 dicembre scorso, una di queste persone impegnate nel sociale, Anna Maria Fiore, a nome dell’Inca-Cgil, si é fatta presente, accompagnata da un folto gruppo di pensionati, presso la sede del Viceconsolato d’Italia a Maracay. I connazionali sono stati ricevuti cordialmente dalla viceconsole, Signora Mariela Petricone, e con un semplice ma significativo atto, hanno consegnato il documento caldeggiato da CGIL-CISL-UIL-CIS, nel quale sono segnalate le richieste dei nostri pensionati.

La Signora Fiore ha riferito che nel documento si esige:
– la sanatoria degli indebiti pensionistici: tantissimi pensionati italiani residenti all’estero, in seguito alle campagne reddituali dell’INPS (Istituto Nazionale della Previdenza Sociale), hanno ricevuto una lettera che li informa che l’importo della loro pensione verrá ridotto perchè la percentuale corrispondente alla pensione italiana, già esigua, ha subito un calo dovuto all’aumento della pensione venezolana. Man mano che la pensione locale aumenta, cala quella italiana. Con questo sistema la somma percepita dai nostri pensionati subisce profonda descurtazione: l’aumento in Bs. non la favorisce. La somma percepita, al cambio attuale, rappresenta appena cento Euro, somma che non copre minimamente le necessità basiche dei nostri pensionati.

Inoltre, vi è la richiesta di restituire le somme percepite in più, cosa che getta in uno stato di ansia e disperazione queste persone per non essere, il più delle volte, in possesso di tale importo, per cui, alla luce dei fatti precedentemente esposti, si impone un’altra richiesta e cioè:
– la copertura sanitaria e l’assegno della solidarietá.

La Signora Fiore, ricorda con ammarezza, il giorno che ha avuto l’opportunitá di dare un discorso davanti al parlamento italiano a Roma, sensibilizzato in tal proposito, dalla nostra deputata Marisa Bafile che era quasi riuscita ad ottenere questo assegno per i nostri pensionati; purtroppo il governo di centrosinistra è caduto prima della firma e in questi tre anni di governo di centrodestra si è fermato tutto, penalizzando così i connazionali che risiedono all’estero. La sensazione è quella che il governo non voglia dare ascolto alle più che giuste richieste della nostra comunitá residente all’estero, comunità, così importante per l’Italia stessa.
La Signora Fiore afferma, con veemenza, che la ricostruzione dell’Italia nel dopoguerra, sicuramente non é solo merito del famoso Piano Marshall, ma anche e soprattutto delle rimesse, ai propri familiari, dall’acquisto di prodotti italiani e dal turismo con cui gli italiani all’estero, hanno da sempre contribuito alla rinascita dell’Italia.

Per quanto esposto, l’attuale Governo, non deve dimenticare i diritti fondamentali che i nostri connazionali all’estero si sono guadagnati con sudore e fatica e deve preocuparsi del loro benessere: assisterli dove necessario sapendo che l’erogazione di qualche Euro in più, tornerà moltiplicato nelle casse dell’Italia attraverso il turismo e le spese realizzate sia in Italia che all’estero.

La Viceconsole d’Italia Mariela Petricone nel ricevere il documento, come rappresentante del Governo Italiano nello stato Aragua, ha riconosciuto il diritto di queste persone ad una solidale assistenza per aver dato il meglio di sè tenendo alto il nome dell’Italia, ed in questo senso, ha ratificato il suo sostegno incondizionale impegnandosi a far arrivare tempestivamente, il documento alle autoritá superiori.
Anche a Caracas i rappresentanti dei patronati hanno consegnato un documento al Console Generale d’Italia, Giovanni Davoli. Nel documento si esige il rispetto dei diritti fondamentali dell’uomo e si illustrano le difficoltà e il disagio dei pionieri che non si sentono sufficientemente tutelati dallo Stato italiano.

Un’ultima ririflessione, ispirandoci a tutti coloro che cercano di rendere il nostro mondo più giusto, è bene ricordare che ognuno di noi, indipendentemente dal ceto sociale o livello di istruzione, può e deve essere paladino dei diritti umani.