Sostenere l’IIC, l’interrogazione dell’on. Porta al ministro Frattini

ROMA – Deputato del Pd eletto in Sud America, Fabio Porta (Pd) ha presentato una interrogazione al Ministro degli Esteri Frattini per chiedere il ripristino dei fondi che in questi anni hanno consentito il regolare funzionamento di uno dei principali strumenti della politica estera italiana verso l’America Latina: l’Istituto Italo-Latinoamericano (IILA).


Nell’interrogazione – sottoscritta anche dai colleghi Bucchino, Garavini, Fedi e Narducci – Porta sottolinea che «proprio nel momento in cui tutti i Paesi latino-americani stanno sostenendo con convinzione questo vero e proprio ‘fiore all’occhiello’ nella politica internazionale dell’Italia sarebbe un controsenso autolesionista e contraddittorio la riduzione drastica del contributo che il governo ha sempre assicurato a tale Istituto».


Nella premessa, Porta ricorda che «con un trattato internazionale del 1966 tra il Governo italiano e i Governi dei Paesi dell’America latina è stato costituito l’Istituto Italo-Latino Americano (IILA) con il compito di svolgere una funzione di conoscenza e di collegamento con la regione latinoamericana; nel corso degli anni, l’attività dell’istituto si è sviluppata e articolata nel campo culturale, in quello socio-economico e in quello tecnico-scientifico mediante numerosi progetti che hanno interessato di fatto tutti i Paesi dell’America Latina; la presenza italiana in America Latina, anche grazie al radicamento di consistenti comunità d’origine e alla rilevanza crescente delle attività economiche, commerciali e professionali in quell’area, si è andata progressivamente rafforzando a partire dal 2006″.


«L’Italia – ricorda ancora Porta – organizza con cadenza biennale la Conferenza nazionale Italia-America Latina, che nel 2011 giungerà alla quinta edizione, con l’obiettivo di migliorare le relazioni economiche e culturali bilaterali e multilaterali, che nell’IILA trovano uno degli strumenti di promozione e di sviluppo; l’articolo 9 del trattato istitutivo prevede che l’IILA sia annualmente finanziato con una quota ordinaria di tutti gli Stati membri e con una quota speciale dell’Italia, a cui spetta anche l’onere di mettere a disposizione i locali idonei allo svolgimento delle attività di istituto; il contributo dell’Italia, che nel 1995 è stato di 8 miliardi di lire, di cui 3 per la sede, è sceso progressivamente fino ai 2.359.764 euro dell’anno corrente, di cui 820.000 per la sede, con la realistica prospettiva di un’ulteriore riduzione del 10 per cento per il 2011, che porterebbe la dotazione complessiva a 2.100.000 euro; la riduzione del sostegno italiano ha comportato una serie di trasferimenti della sede, che è passata dagli iniziali 12.000 metri quadri del Palazzo della civiltà del lavoro, ai 3.500 attuali in una zona del centro storico, e si ridurrà ulteriormente di qui a breve; al di là delle concrete difficoltà operative, la contrazione dell’impegno italiano potrebbe essere interpretato come un segnale negativo, di ridimensionamento dell’interesse del nostro Paese verso una regione nella quale sono vivi e persistenti i legami storici e culturali e che nell’attuale congiuntura mondiale presenta indici di sviluppo positivi».


Alla luce di queste considerazioni, porta chiede di sapere «se, in coerenza con le affermazioni rese dal Ministro degli affari esteri, per il quale «l’IILA rappresenta un prezioso strumento operativo», non si ritenga di disporre, almeno la conferma del livello di contribuzione del corrente anno e per gli anni successivi la reintegrazione di una parte delle risorse venute a mancare negli ultimi anni».