Assange libero sotto cauzione

Il fondatore di Wikileaks, Julian Assange, sarà scarcerato: l’Alta Corte di Londra gli ha concesso la libertà su cauzione respingendo il ricorso presentato dalla procura svedese contro la decisione dei giudici di primo grado. Il 39enne australiano era stato trasferito in aula dal carcere diWandsworth, dove si trova in isolamento da quando è stato arrestato il 7 dicembre con l’accusa di stupro.

Se sarà pagata la cauzione di 200mila sterline più 40mila in fideiussioni (la difesa ha fatto sapere che i soldi ci sono), Assange tornerà presto libero ma avrà un domicilio coatto con obbligo di firma e dovrà portare un braccialetto elettronico per essere sempre localizzabile. Nell’affollatissima aula dell’Alta Corte c’erano, tra gli altri, la madre Christine e sostenitori come il giornalista John Pilger. La prossima udienza per l’estrazione in Svezia è fissata per l’11 gennaio, ma il procedimento potrebbe richiedere mesi. Intanto, Wikileaks continua a diffondere nuovi documenti. Da una comunicazione riservata dell’ambasciata Usa a Baku è emerso che diciottomesi prima dell’incidente che provocò la marea nera nel Golfo del Messico, c’era stata un’esplosione su un’altra piattaforma della Bp, in Azerbaigian.

Il grave incidente è segnalato in un cablogramma del 26 settembre firmato dall’ambasciatore, Anne Derse: “Il 17 settembre l’acqua intorno alla piattaforma Central Azeri, una delle più importanti dell’Azerbaigian, ha iniziato a ribollire, e i sistemi di allarme hanno rilevato alti livelli di gas”. Ne è seguita un’esplosione con fuoriuscita di “acqua, fango e gas” e sono stati evacuati i 211 lavoratori della piattaforma. Dai cablogrammi si evince che i rapporti tra Bp e il governo azero si fecero molto tesi dopo l’incidente. Nel gennaio 2009 ci fu un incontro in cui i vertici locali della Bp rassicurarono l’incaricato d’affari dell’ambasciata Usa, Don Lu, che la produzione sulla Central Azeri sarebbe ripartita dopo la chiusura di alcuni “pozzi sospetti da cui si pensa che fosse originata la fuga di gas a causa di una crepa nel cemento del rivestimento”.

Il commento del diplomatico fu di sollievo: “È una buona notizia, perché vuol dire che c’è da lavorare solo sui pozzi, fatto preferibile rispetto alla perdita della piattaforma”. Una frase che ora rischia di riaccendere la polemica negli Usa, dove l’Amministrazione Obama ha appena annunciato di aver sporto denuncia contro la Bp e la compagnia assicurativa Lloyds in merito al disastro ambientale causato dall’incidente alla piattaforma Deepwater Horizon, dopo l’esplosione del 20 aprile. Rivelazioni anche su Fidel Castro: l’emorragia intestinale che quattro anni fa stava per uccidere il lider maximo avvenne durante un viaggio aereo senza medici a bordo, il che costrinse il pilota a un atterraggio di emergenza.