Gli Usa: “In Afghanistan progressi ma ancora lenti e troppo fragili”

In Afghanistan gli Usa e le forze internazionali hanno ottenuto importanti progressi, togliendo slancio all’offensiva dei talebani e indebolendo Al Qaida, ma si tratta di progressi ancora fragili e precari: lo rivela un rapporto della Casa Bianca sui risultati della strategia afghana consegnato oggi al presidenteUsa, BarackObama, che lo ordinò nel dicembre del 2009, quando annunciò il rinforzo del contingente Usa a 100.000 uomini.

Il documento avverte che i progressi compiuti dalle forze della coalizione internazionale sul campo sono “fragili e reversibili”. Tuttavia, “lo slancio che i talebani avevano acquisito negli ultimi anni è stato fermato in gran parte del Paese e respinto in alcune aree chiave, per quanto questi progressi siano fragili e precari”. Progressi sul terreno sono stati fatti – dice il documento – nei feudi talebani di Helmand e Kandahar.

Quanto ad Al Qaida, i suoi capi rifugiati in Pakistan sono sotto pressione e indeboliti come mai prima dall’ 11 settembre 2001. Tuttavia, occorre “sopprimerne i santuari” nella regione, e in questo sono decisivi i rapporti di Washington con il Pakistan, dove si trovanomolti dei loro rifugi. Rapporti che sono progrediti in modo “sostanziale” ma “ineguale”’ e che necessitano di una “migliore cooperazione con Islamabad. Il rapporto prevede che dal luglio del 2011 si possa dare inizio a una “responsabile” riduzione del contingente Usa, in quanto “la nostra strategia in Afghanistan sta creando le condizioni necessarie”. Il documento indica come realistica quindi la data del 2014, già evocata dal verticeNato di Lisbona, come una “transizione completa” della responsabilità sulla sicurezza alle forze afghane.