La Juve saluta l’Europa con l’ennesimo pari

TORINO – Un record la Juventus l’ha battuto: concludere una competizione europea collezionando solo pareggi, per l’esattezza sei. E’ finita così anche con il Manchester City (1-1), che chiedeva proprio un risultato di parità per passare il turno al primo posto nel girone di Europa League.


La Signora si consola con il gol di un ragazzino esordiente, Giannetti, che è stato sveltissimo a precedere tutti su una palla lavorata bene come al solito da Del Piero sulla fascia. Avrebbe voluto concludere la disavventura europea almeno congedandosi dal proprio pubblico con una vittoria di prestigio, ma i compassati inglesi sono riusciti ad acciuffare il risultato a metà ripresa, dopo avere messo i brividi in apertura ai padroni di casa, con una fuga di Richards che aveva messo Jo solo davanti al portiere, ma il brasiliano era riuscito a non sfruttare la grande occasione.


La Juve si è ravvivata un po’ nella ripresa, quando ci ha preso gusto dopo il vantaggio e in un quarto d’ora ha confezionato tre palle gol, con un destro di poco alto di Krasic, un tiro insidioso da fuori di Melo e un colpo di testa di Sissoko di un soffio fuori. Ma c’era stata un’avvisaglia di pericolo con una conclusione di Nimely. Del Piero poi aveva sfiorato il gol con un tiro a rientrare. Ma il Manchester ha fatto valere esperienza e sostanza al momento giusto. Tra i bianconeri discrete le prove di due ragazzini, Giannetti nell’occasione del gol e Filippo Boniperti, un esordio che fa ben sperare i tifosi nostalgici per una linea verde che comincia a dare qualche frutto.


Incomprensibile la scelta di Del Neri di rischiare Krasic per un’ora: domenica c’é il Chievo e l’onore in Coppa non era da salvare certo ieri sera. Melo il migliore dei suoi, discreti i rientri di Grygera e Legrottaglie, da rivedere Traore, che sembra dotato di un buon sinistro. Tra gli inglesi, che non hanno forzato, il solito Milner tuttofare, un discreto Johnson e ottimo Richards nelle sgroppate sulla fascia. Il loro tecnico, Roberto Mancini, nonostante si sia apertamente professato tifoso juventino, continua a riscuotere dissensi tra i tifosi per il suo passato interista. E chi si era illuso che i cori contro Balotelli fossero acqua passata, è stato smentito: sia pure senza connotarli di razzismo, gli ultrà della curva Sud bianconera non hanno risparmiato il giocatore, che pure era lontano migliaia di chilometri a casa sua.


Adesso ci si rituffa in campionato, nella insidiosa trasferta di Verona: l’unico elemento positivo che resta della Coppa, è che la fatica di giocare il giovedì non ci sarà più. Ma forse Del Neri non si aspettava di uscire così, pareggiando in casa con la Cenerentola Salisburgo. Da quella partita, per la Juve in Europa League è stato disco rosso, anche se, nella farsa di Poznan, si poteva riaccendere la fiammella della speranza.