Battisti, cresce l’attesa Lula orientato verso l’asilo

BRASILIA – Cesare Battisti libero in Brasile o in carcere a vita in Italia? E’ ormai prossima la conclusione della vicenda dell’ex terrorista rosso membro dei Proletari armati per il comunismo, condannato all’ergastolo in Italia e in galera in Brasile in attesa dell’estradizione dal 2007. Ad avere l’ultima parola sul destino di Battisti sarà il presidente brasiliano uscente Luiz Inacio Lula da Silva, il cui mandato scade entro il 31 dicembre. Se non dovesse decidere entro quella data, passerebbe ad aver valore la decisione del Supremo Tribunal Federal (Stf, la Corte Costituzionale brasiliana), che nel novembre del 2009, per 5 voti a 4, decise a favore della richiesta di estradizione avanzata dal governo italiano.

La sentenza del Stf non è però vincolante per il presidente Lula, che potrà decidere in modo autonomo cosa fare dell’ex terrorista oggi scrittore, rinchiuso in una cella del carcere di Brasilia. Lula non ha mai fatto mistero di voler mantenere la tradizione di accoglienza del Brasile, indipendentemente dai precedenti politici (Alfredo Stroessner, sanguinario ex dittatore del Paraguay, è stato ospite di Brasilia fino alla sua morte nel 2006), e confermare l’asilo politico già concesso a Battisti dall’ex ministro della Giustizia Tarso Genro. Secondo voci non confermate, Lula lo avrebbe già preannunciato al premier Silvio Berlusconi nel loro incontro a San Paolo nel giugno scorso.

Un analista del quotidiano O Globo solitamente ben informato ha rivelato domenica che Lula potrebbe annunciare la sua decisione giovedì prossimo, in modo che l’ex terrorista possa essere scarcerato in tempo per passare le feste natalizie con la famiglia e la scrittrice francese Fred Vargas, che è il suo maggior difensore sin dai tempi in cui fuggì dalla Francia.

L’Ansa tuttavia ha potuto chiarire che l’Avvocato generale dello Stato, Luiz Inacio Lucena Adams, incaricato di stilare il documento che darebbe fondamento legale al rifiuto dell’estradizione – già che il trattato in vigore tra Italia e Brasile giustifica l’eventuale rifiuto solo in caso di persecuzioni politiche o grave stato di salute – non lo ha ancora consegnato a Lula, e sembra poco probabile che lo faccia nei tre giorni che mancano a giovedì, proprio alla vigilia di Natale.

Ieri, il senatore Eduardo Suplicy del Partido dos Trabalhadores (PT) di Lula ha rivelato all’Ansa, dopo un dialogo telefonico con Lucena Adams, di avere ‘’una sensazione favorevole’’ all’asilo politico. ‘
– Che sia chiaro, non sto annunciando nulla, può ancora succedere di tutto, è solo un’impressione mia, ma penso che Battisti sarà liberato – ha detto il senatore. La suspance, come in un giallo di quelli che scrive Battisti, si addensa.