Fini, coda giudiziaria per l’escor di R. Emilia

ROMA – Il caso dell’esistenza di una escort di Reggio Emilia che sosterrebbe di avere avuto rapporti con Gianfranco Fini, ampiamente pubblicizzato su internet, è destinato avere una coda giudiziaria. La procura di Roma ha infatti aperto un fascicolo processuale dopo la querela depositata ieri dai legali del presidente della Camera. Sotto accusa, per la carica numero tre dello Stato, ‘’l’avvenuta pubblicazione su internet di notizie false ed infamanti riguardanti una donna di Reggio Emilia dai facili costumi’’.


Gli inquirenti di piazzale Clodio ipotizzano per il momento i reati diffamazione a mezzo stampa e di tentata estorsione. Il fascicolo sarà curato personalmente dal procuratore capo Giovanni Ferrara. Il portavoce del leader di Futuro e Libertà ha chiarito che nell’atto predisposto dagli avvocati Giuseppe Consolo e Francesco Compagna si sollecita non solo l’identificazione dei responsabili e degli eventuali mandanti delle notizie, ma anche ‘’l’esigenza di tutelare, ancor prima dell’onorabilità personale dell’attuale Presidente della Camera, l’organo istituzionale dal medesimo rappresentato’’. Per questo, aveva aggiunto il portavoce di Fini, il denunciate ipotizza, oltre al reato di diffamazione a mezzo stampa, quelli ‘’assai più gravi di estorsione, di attentato ad un organo costituzionale e di cospirazione politica’’.

Una denuncia che si aggiunge a quelle, contro ‘’Libero’’ e ‘’Giornale’’ presentate da Fini all’indomani della diffusione di notizie relative ad un ‘falso attentato’ contro il Presidente della Camera e dell’esistenza di un video in cui una escort racconterebbe di aver incontrato il leader di Fli per ben tre volte. E’ così al clima politico già condito dai veleni, si aggiungono ora anche le denunce e le inchieste dei magistrati.