Juan regala la vittoria a una Samp tutto cuore

GENOVA – Metti uno Juan in campo, aggiungi una buona dose di fattore C, condisci con una grande volontà e che la tecnica vada pure a quel paese. Questo è stato Sampdoria-Roma al Ferraris, 94 minuti di grande fisicità e di agonismo, pause di una squadra e dell’altra. Tutto questo ha portato a un 2-1 insperato per i blucerchiati e paventato da una Roma che ha confermato un dato ormai da tempo acquisito: se la pressi, s’assottiglia.


La Samp parte con Pazzini e Macheda in panchina: Di Carlo schiera davanti Marilungo e Pozzi. La Roma risponde con un’altra coppia illustre in panca, Totti e De Rossi, in campo in attacco la coppia Vucinic-Borriello, mantenendo salda la difesa affidata ai centrali Mexes-Burdisso capaci da soli di fermare un Panzer.
Ranieri ha scelto di lasciare in panchina Juan e la storia della partita gli ha dato ragione. Perché se Mexes non avesse avuto un forte dolore al bicipite femorale lasciando spazio alle papere di Juan doveva essere scritta un’altra partita.


Dunque i primi cinque minuti sono tutti giallorossi, poi la Samp si sveglia e, nobilitando il concetto marinaresco del ‘facite ammuina’ si scatena. Solo grazie alla concretezza della difesa romanista i blucerchiati non vanno in gol. All’11 pt il primo brivido. Poli taglia il campo, Guberti al volo da sinistra mette al centro dove Pozzi gira a rete. Palla di poco alta alla destra di Julio Sergio.


La Samp spinge ma non concretizza e la Roma prende spessore con Vucinic che al 16’ ci prova ma cozza contro la difesa guidata da un eccellente Ziegler. Basta un minuto e il montenegrino si toglie la soddisfazione: parte palla al piede dalla sua metà campo, entra in area, ipnotizza Lucchini che va in catalessi e da posizione defilata a destra scarica un destro che piega le mani di Curci.


Vucinic farà ammattire i doriani per buona parte del primo tempo e Mexes mette la mordacchia a un attacco confuso e senza idee. Il montenegrino sfiora il raddoppio al 36’ pt e la partita diventa nervosa. Pozzi si becca un giallo per un fallo assolutamente evitabile su Brighi e poco dopo Greco viene ammonito per fallo su Poli. Scade anche il minuto di recupero con la Samp che cerca di risalire ma si va negli spogliatoi con la sensazione che la Roma non darà scampo.


Ma alla ripresa in campo scende Juan a sostituire il dolorante Mexes. La Samp tenta il pressing, Lucchini viene ammonito per aver steso Menez ma una papera di Juan (passaggio sbagliato al portiere) obbliga Julio Sergio a ‘stendere’ Palombo. L’estremo difensore espulso, Roma in 10 che rinuncia a Menez per fare posto a Doni. Rigore trasformato da un potente centrale di Pozzi. Cambia faccia della partita, ora la Samp ci crede. Ma continua a fare un gran casino e a picchiare duro: tre alla fine saranno i giocatori ammoniti, due gli espulsi per doppia ammonizione. Samp in 9 con la coppia centrale anzitempo negli spogliatoi, a dimostrazione della difficoltà della difesa blucerchiata a chiudere gli spazi all’attacco della Roma. Ma Di Carlo può ancora contare su Juan. Entrano un Pazzini acciaccato dalla febbre e Kiko Macheda, sbarcato da nemmeno 48 ore dal Manchester Utd.


Il pupillo di sir Ferguson non delude anche se perde due palle appena entrato. Ma prende coraggio, e si rende protagonista di un gran assist a Pazzini però anticipato dal portiere. Secondo pallone, quasi gol: sbuccia la sfera di testa ed è una fortuna per Doni. A decidere il risultato è di nuovo Juan: cross di Mannini da destra verso il centro, Macheda e Juan si affrontano ma Juan acchiappa farfalle e spapereggia il pallone. Guberti prende il tempo a tutti e insacca. Esplode il Ferraris. Rocchi concede 4 minuti di recupero. E Ranieri fa entrare Totti il quale, ridendo, chiede alla panchina “scusate che ore sono? Iniziamo ora?”. Dopo i 6 minuti di Gianni Rivera ai Mondiali del ‘70, questa potrebbe diventare la sostituzione più curiosa di tutti i tempi.