Pari pirotecnico tra Milan e Udinese

MILANO – Il titolo di campione d’inverno, messo in cassaforte giovedì, con il Cagliari, non glielo toglie nessuno ma il Milan, dopo il ko con la Roma, ha rischiato il secondo scivolone interno consecutivo. Buon per Allegri che Cassano, partito dalla panchina come a Cagliari, non abbia lasciato a casa il mantello da Fantantonio. Due assist, uno per Pato e uno per Ibra, e il Diavolo strappa un punto importante all’Udinese di Guidolin, trascinata dai lampi accecanti di Sanchez e Di Natale.


Fuori un intero centrocampo – tra infortuni e squalifiche il tecnico livornese deve fare a meno di Pirlo, Flamini, Boateng e Ambrosiani – Allegri dà fiducia al giovane Strasser, autore del gol vittoria a Cagliari e disegna il suo 4-3-1-2 con il rientrante Ibrahimovic, a far coppia in avanti con Pato. A sedere Cassano, ancora da centellinare dopo il lungo stop sampdoriano. Dall’altra parte del campo, Guidolin sceglie il collaudato 3-5-2 trascinato dalla coppia Sanchez-Di Natale. Uno abituato a far male al Milan a San Siro.


Prima del via, il palcoscenico del Meazza è tutto per un ex, non proprio gradito: Leonardo. Il passaggio sulla panchina nerazzurra del brasiliano non strappa troppe parole ai tifosi rossoneri. Giusto quattro ma incisive: “Leonardo uomo di m…” scrivono su un lenzuolo quelli della Sud. Uno slogan piaciuto subito al resto dello stadio: in un secondo lo grida tutto intero. Sia mai che non si senta fino a Catania. Più dolce, invece, il pensiero rivolto a un altro verde-oro. ‘Ciao Ronaldinho, grazie di tutto e buona fortuna’, salutano su uno striscione gli ultrà. D’altronde, Dinho dovrebbe continuare a vestire il rossonero. Del Flamengo, ma pur sempre rossonero.


In campo, la capolista soffre la verve friulana. In meno di un quarto d’ora, i bianconeri fanno incetta di angoli e i due là davanti svariano su tutto il fronte dando pochi punti di riferimento alla difesa, tagliata più volte dai cross di Sanchez, il ‘Niño Maravilla’, incubo di Abate e oggetto del desiderio interista. Sul fronte rossonero il trio Robinho-Pato-Ibra prova qualche magia, senza impensierire troppo Handanovic e la sua retroguardia. Giusto un paio di buffetti: Pato che spara alto da due passi, un tiro di Robinho ben controllato dal portiere sloveno e nulla più.


L’Udinese, invece, fa sul serio: sinistro di Inler, palo e Di Natale, di rapina e sul filo del fuorigioco, ingrossa il suo score: sesta rete al Milan al Meazza e numero 12 in campionato. Proteste rossonere ma Valeri, confortato dagli assistenti, convalida. La ‘botta’, ferisce nell’orgoglio i padroni di casa. Pur senza incantare e in maniera un po’ arruffona, il Milan sposta in avanti il baricentro e prova a pungere con Ibrahimovic. Lo svedese, proprio allo scadere del primo tempo, sibila verso la porta udinese, il tiro sporco diventa un cross per Pato che, a porta sguarnita, pareggia.


L’1-1 rinfranca l’Allegri-band. Nemmeno un minuto della ripresa e il fraseggio insistito Ibra-Pato porta al tiro il brasiliano. La curva Sud si infiamma, sventola un ‘Benvenuto Cassano’ e invoca il genietto di Bari Vecchia mentre Robinho riceve un tacco di Ibra e brucia i guantoni di Handanovic. Fuochi d’artificio cui partecipa, però, anche l’Udinese. Cross di Isla, Sanchez si tuffa e di testa infila tra palo e Amelia. Inizia un’altra partita. Il Milan carica e controlla il gioco, l’Udinese si muove di rimessa. Zapata, Domizzi e Benatia centuplicano gli sforzi dietro, Inler è ovunque. Lo svizzero approfitta di una palla persa di Seedorf e lancia Di Natale: palla al piede in contropiede e 3-1. San Siro, curva esclusa, giubila Seedorf e invoca Cassano.


Allegri accontenta i tifosi e inserisce il talento barese. Fiducia ben riposta. Strappato il secondo gol con una autorete di Benatia su cross di Thiago Silva, il Milan deve ringraziare proprio Fantantonio che, con un assist filtrante serve Pato per la saetta del 3 pari e poi, dopo il 4-3 di Denis, regala un ‘cioccolatino’ solo da scartare a Ibra che ringrazia e chiude da par suo il più rocambolesco dei pareggi. Benvenuto Cassano.