Fiat, alta affluenza per referendum su Mirafiori

TORINO – Proseguono le operazioni di voto per il referendum in corso alle carrozzerie della Fiat di Mirafiori dove i lavoratori sono chiamati ad esprimersi sul ‘piano di rilancio’ dello stabilimento torinese. Secondo fonti sindacali, alle 17.15 aveva votato il 91% degli aventi diritto. I lavoratori interessati dal voto sono 5.431. Nella notte, durante il terzo turno, avevano votato 384 operai. Questa mattina al primo turno invece 2.678 addetti, tra operai e impiegati. Le urne si chiuderanno alle 19.30. Nel corso del secondo turno i lavoratori che si sono recati al voto sono 1892.


Il quorumalle era già stato superato alle 13 quando avevano votato complessivamente 3060 lavoratori dei 5431 addetti, pari al 56,3%.


– Credo che non bisogna sovraccaricare i lavoratori di Mirafiori di troppe responsabilità. Quello è un modello che non va bene per descrivere un futuro – afferma il leader della Cgil, Susanna Camusso che aggiunge:


– Le ipotesi e le modalità che propone la Fiat sono modalità che non fanno parte della cultura di questo paese e che non devono diffondersi.


Poi rinnova un messaggio «che abbiamo dato a Cisl e Uil: definiamo le regole di democrazia e di rappresentanza e rispettiamo reciprocamente il pluralismo sindacale».


– Siamo di fronte a un accordo che è stato fatto ‘ad excludendum’ – sottolinea la leader della cgil – e mi pare difficile immaginare che oggi ci sia una stagione unitaria. Noi insistiamo per dire a Cisl e Uil che un modello di esclusione dei sindacati è un modello comunque inaccettabile.


– Un’affluenza così elevata era inevitabile, del resto è la Fiat che sta organizzando il voto, dunque non ci stupisce – afferma il responsabile auto della Fiom, Giorgio Airaudo, che aggiunge:


– Discutere di percentuali non mi appassiona in modo particolare in questo caso perché penso che questo voto non sia né libero né legittimo. I lavoratori hanno dimostrato molto coraggio ora voteranno secondo le loro possibilità.


Anche per il segretario generale della Fismic, Roberto Di Maulo, una partecipazione molto alta al referendum era scontata «perché i lavoratori hanno capito che la posta in gioco è alta e si sono assunti la responsabilità di questo».


– All’interno della fabbrica il clima è disteso – aggiunge – abbiamo chiesto un sì consapevole e convinto, non un sì per il ricatto e per la paura, ma un sì per lo sviluppo e speriamo che prevalga».


– Siamo di fronte a un dato altissimo che se verrà confermato anche al primo e secondo turno supererà perfino l’esito di Pomigliano – dice dal canto suo il responsabile auto della Fim, Bruno Vitali -. Questo dato – aggiunge – significa che i lavoratori hanno consapevolezza che si tratta di un voto importante, speriamo che sia un risultato positivo, sarebbe la prima volta che vinciamo un referendum a Mirafiori. Certo è – conclude – che non ho visto la disperazione veicolata in questi giorni sui media, chi va a votare lo fa con tranquillità anche se è preoccupato perché lo fa dopo essersi fatto i conti in tasca e sa che c’è in gioco il suo futuro.


Non mostra sorpresa neanche la responsabile auto Uilm del Piemonte, Flavia Aiello, ai dati sulla percentuale del voto a Mirafiori.


-. Il dato non ci sorprende perché sapevamo che il problema era molto sentito, del resto stiamo discutendo del loro futuro», commenta.


Intanto volantini siglati Movimento comunista rivoluzionario con una stella a cinque punte di colore nero racchiusa in un cerchio sono stati trovati all’interno dello stabilimento Fiat di Mirafiori in una stanza attigua a dove si svolgono le operazioni di voto per il referendum sul piano di rilancio dello stabilimento torinese. Analoghi volantini intitolati ‘E’ l’ora della coscienza rivoluzionaria!!’ sono stati distribuiti ieri sera davanti alla posta durante il cambio turno.