Si insedia il governo di Unità nazionale. Dopo 20 anni c’è anche l’opposizione

TUNISI – Resta tesa la situazione in Tunisia, mentre il premier tunisino, Muhammad Ghannouchi, ha annunciato il nuovo governo di unità nazionale. L’esecutivo è stato formato dopo la deposizione dell’ex presidente Zine El Abidine Ben Ali, costretto ad abbandondare il Paese venerdì, dopo una rivolta popolare in corso da un mese.


Si tratta del primo governo degli ultimi 20 anni che conta anche alcuni partiti di opposizione. “Saranno riconosciuti i partiti sinora considerati fuorilegge e ci sarà una divisione tra le formazioni politiche e l’amministrazione pubblica”, assicura il premier tunisino sottolineando poi che serviranno “sei mesi almeno per organizzare le elezioni”.


Al Raggruppamento costituzionale democratico tunisino, il partito di governo, sono andati i quattro ministeri chiave. Secondo quanto ha annunciato Ghannouchi, sono stati riconfermati il ministro degli Esteri del precedente esecutivo, Kemal Morjane, quello degli Interni, Mohammed Faia, quello della Difesa, Rida Qarira, e quello del Tesoro, Mohammed Rida Chalghoum. Nella squadra anche gli esponenti dell’opposizione Ahmad Ibrahim e Mustafa Bin Jaafar, mentre Nejib Chebbi, leader del Partito Democratico Progressista, sarà il ministro dello Sviluppo regionale. L’attrice Mufida al-Talatli sarà il nuovo ministro della Cultura. Il nuovo governo ha poi deciso di abolire il ministero della Comunicazione e annunciato che libererà tutti i detenuti politici rinchiusi nelle carceri tunisine.


Secondo quanto ha riferito la tv araba ‘al-Jazeera’, migliaia di giovani sono scesi in piazza per protestare contro l’eventuale partecipazione del partito del deposto presidente Ben Ali al nuovo esecutivo di unità nazionale. Scontri a fuoco ieri nella città settentrionale tunisina di Biserta: alcuni cecchini hanno aperto il fuoco sui passanti uccidendo una persona. La situazione durante la giornata è andata poi normalizzandosi. Secondo quanto ha reso noto la tv di Stato di Tunisi, l’esercito ha fermato circa 30 persone che facevano parte della banda che ha causato il panico in città.


Da parte sua, il ministro dell’Interno Faia ha detto che è di 78 morti il bilancio ufficiale delle vittime della repressione delle proteste della scorsa settimana nel Paese. Secondo Faia, l’80% delle attività commerciali tunisine è pronto a riaprire. “La situazione sta tornando gradualmente alla calma – ha aggiunto – almeno sinora la gente può uscire liberamente dalle proprie case e non si registrano nuove violenze”.


Sulla vicenda è intervenuto il presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, che invita “l’Unione europea a dare risposte concrete e convincenti alle attese delle popolazioni e dei Paesi della sponda Sud del Mediterraneo”. Da Bruxelles intanto dicono di essere pronti “a fornire assistenza immediata per organizzare il processo elettorale e un sostegno duraturo verso una vera transizione democratica”.


Fonti dei servizi segreti francesi, citati dal quotidiano Le Monde, riportano intanto che la first lady Leila si sarebbe recata nella Banca di Tunisi per prendere lingotti d’oro prima della caduta del regime e poi sarebbe fuggita all’estero, portando con sé una tonnellata e mezzo di metallo prezioso. E il deposto presidente Zine el Abidine Ben Ali e la moglie rimarranno per qualche settimana in Arabia Saudita, dove la famiglia regnante ha offerto loro un alloggio in un palazzo della città portuale di Gedda.


Dall’Egitto il ministro egiziano degli Investimenti, Rashid Mohamed, rassicura che “la crisi che ha colpito la Tunisia non ci investirà” e il Paese tunisino è stato “soggetto ai cambiamenti dei prezzi mondiali, per questo i consumatori sono stati colpiti direttamente e le frustrazioni hanno di conseguenza registrato un’escalation”.