Tassare i ‘Top-Manager’ per un ‘piano-giovani’

ROMA – Creare un fondo di solidarietà, da 8,4 miliardi, per finanziare un piano triennale per la ‘’buona occupazione’’, che metta in campo ‘’incentivi alla stabilità del lavoro per circa 300mila giovani’’, ‘’un premio per le imprese che assumono giovani con lavoro stabile e contratto nazionale’’. E’ la proposta lanciata dalla Fisac Cgil (bancari e assicurativi), presentata dal segretario generale Agostino Megale.


La proposta si basa su ‘’un contributo del 5% sui redditi superiori ai 150mila euro’’, quindi su ‘’alti dirigenti, top-manager, banchieri’’, che garantirebbe ‘’1,4 miliardi l’anno’’. E su ‘’un intervento del Governo di pari misura utilizzando una quota derivante dalla lotta all’evasione e dalla fiscalità generale’’.


Presentando la proposta (elaborata dal centro studi Lab della Fisac) a un convegno con il presidente dell’Abi Giuseppe Mussari e il segretario generale della Cgil Susanna Camusso, Megale ha giudicato ‘’assente e insufficiente’’ il ruolo del governo sul fronte della crisi, mentre ‘’il semplice rigorismo’’ del ministro dell’Economia, Giulio Tremonti, ‘’non aiuta famiglie e lavoratori’’.


Megale ribadisce poi il no a una tassa sulle banche, ‘’che ricadrebbe sui clienti’’, mentre giudica ‘’necessario un intervento sulle transazioni finanziarie’’. Nelle banche, dice Megale, come premessa al piano per il lavoro, bisognerebbe ‘’mettere un tetto’’ alle retribuzioni dei capo-azienda, riportando la ‘’forbice rilevantissima’’ rispetto alla retribuzione media pro-capite ai livelli degli anni ‘70, quando il rapporto era di ‘’20 a uno’’ mentre oggi ‘’è salito a 104 a uno’’.