Napolitano: «Shoah cieco razzismo, rischio d’intolleranza»

ROMA – Non basta ricordare le vittime della Shoah. Occorre capire come si arrivò a quella ‘’mostruosa vicenda’’, capire che il primo germe distruttivo fu il miscuglio di intolleranza, nazionalismo e populismo che producono ‘’demonizzazione e odio del diverso e dello straniero’’. E allora occorrono ‘’attenzione, vigilanza e pronte reazioni, dovunque quel germe dell’intolleranza si manifesti, in qualsiasi forma, anche in paesi che si sono dati dichiarazioni di principi e Costituzioni democratiche’’. Con queste parole Giorgio Napolitano ha celebrato a Quirinale la Giornata della Memoria.

L’allarme di fronte a nuove manifestazioni di intolleranza e antisemitismo è risuonato anche nel messaggio del presidente del Consiglio Silvio Berlusconi, che ha citato la pubblicazione su un sito americano di una lista di personalità ebraiche italiane quali ‘’facce da cancellare’’.

– Noi tutti sappiamo – ha detto Berlusconi – che nei confronti del razzismo e in particolare dell’antisemitismo non si può abbassare la guardia. Negli anfratti dell’ignoranza cova ancora un odio cieco contro gli ebrei, e c’è un revisionismio e un negazionismo che vanno combattuti con ‘’l’arma della verità e della cultura.
Il presidente del Senato Renato Schifani invece ha celebrato la ricorrenza dell’abbattimento dei cancelli di Auschwitz con una visita a Mauthausen, il campo di sterminio nazista in cui furono internati 335 mila prigionieri e ne furono uccisi 122.766, di cui 5750 italiani.
– La ostentazione e la ostinazione del ricordo e della memoria – ha detto Schifani – devono essere una forza per tutti noi, una forza per non dimenticare.

Il Quirinale, come ogni anno, ha ospitato la cerimonia più solenne, con i rappresentati delle comunita ebraiche italiane, lo storico Giuseppe Galasso (che ha ricordato la partecipazione attiva degli ebrei italiani al Risorgimento e alla storia dell’ Italia unita), il ministro dell’Istruzione Maria Stella Gelmini, centinaia di studenti e familiari delle vittime della Shoah. Un momento di commozione collettiva si è avuto quando il capo dello Stato ha ricordato Tullia Zevi, scomparsa nei giorni scorsi, come una ‘’cara grande amica che non dimenticheremo’’.

Olocausto, il ‘Giorno della Memoria’


ROMA – La data scelta per celebrare il ‘Giorno della Memoria’ (27 gennaio di ogni anno) ricorda l’ingresso dell’Armata Rossa nel campo di sterminio nazista di Auschwitz, avvenuto il 27 gennaio 1945, che mise fine alle atrocità compiute dal regime di Adolf Hitler e consentì di liberare i prigionieri.

In base alle indagini svolte immediatamente dopo la ‘scoperta’ del lager, esperti inglesi, americani e russi, che lavorarono di comune accordo, stimarono in circa 4 milioni gli ebrei che trovarono la morte nei forni crematori di Auschwitz-Birkenau. L’avanzata delle truppe sovietiche in Polonia, in direzione della Germania, obbligò i gerarchi hitleriani a evacuare i prigionieri da decine di lager e a distruggere gli impianti di sterminio, che secondo le stime più attendibili servirono complessivamente per il genocidio di circa 6 milioni di ebrei europei. L’ultimo trasporto dei prigionieri di ambo i sessi verso Auschwitz avvenne a piedi il 18 gennaio.