Brillano le stelle del Chievo e ipnotizzano il Napoli

VERONA – Moscardelli, Sardo: due sberle al Napoli e il Milan ringrazia. Ringrazia questo Chievo strabiliante che sale in cattedra per dare lezione di calcio alla squadra alla quale più di altre è aggrappato il campionato per non lasciare fuggire prima del dovuto il Diavolo.


Ma il Napoli di ieri sera ha marinato la scuola: di tutto ci si poteva aspettare ma non una formazione così arrendevole come quella vista in campo contro i veronesi. Certo su questo terreno spesso più scivoloso della Gran Risa aveva sbattuto la testa anche l’Inter e se ne erano andate contente di un pareggio Roma e Juve ma erano state altre interpretazioni. Pioli ripropone quasi tutto il Chievo che aveva umiliato il Brescia tre giorni fa e ci azzecca di nuovo. Napoli privo di Lavezzi e Mascara squalificati, deve fare a meno anche di Yebda (contrattura) ma sono alibi in realtà leggerini.


Il Chievo domina, impone gioco, ritmo e idee, mercanzia rara nel Napoli già nel primo tempo quando subisce passivamente senza mai rendersi pericoloso. E così i gialloblù inanellano piccoli capolavori di calcio veloce: subito al 5’ Sardo manda di testa di poco sul fondo seguito dopo una manciata di minuti da Mandelli che dal limite calcia fuori. Chievo champagne? Forse, ma da queste parti preferiscono il Durello meglio se ‘millesimato’: il botto è assicurato ugualmente soprattutto se si ingegna a stappare Moscardelli; al 20’ il suo quinto gol di stagione strappa applausi bipartisan. Un demonio questo ragazzo che si permette il lusso a una manciata di secondi dalla fine di gettare alle ortiche a porta vuota il tre a zero. Pazienza per lui: si mangia mezzo punto in pagella, ma resta tra gli eroi clivensi di ieri sera.


E il Napoli? Non pervenuto. Sorrentino è pronto a testimoniare, per lui l’impegno di un gran tuffo per allontanare un pallone in arrivo dall’angolo nel primo tempo ed un brividino, in una serata fredda ma non gelida, per un colpo di testa, l’unico, di Cavani sul finire. Chi si aspettava che le danze imposte dal Chievo nel primo tempo esaurissero la musica é rimasto a bocca aperta nella ripresa a vedere i soliti scatenati ragazzi veronesi ma soprattutto, sull’altra sponda, gli ignavi partenopei. Insomma a dispetto della classifica che concede 13 punti di vantaggio degli azzurri sui veneti nulla sembra cambiato dall’1-3 dell’andata quando il Chievo allora sembrò il Napoli delle ultime giornate.


Come non bastasse la figuraccia sul campo finisce a favore del Chievo anche il duello sugli spalti: dalla parte napoletana i ricordi poco oxfordiani delle sfide veronesi da quelle dei clivensi il sibillino augurio, tutto partenopeo, ‘vincerete il tricolor’.