Opposizione non molla, in strada contro Saleh

BEIRUT – L’Egitto continua a fare da esempio per lo Yemen. Due cortei formati da diverse decine di migliaia di persone hanno marciato ieri per le strade di Sanaa: uno per reclamare le dimissioni del presidente Ali Abdullah Saleh, l’altro per esprimergli sostegno. Centomila persone per parte, secondo i rispettivi organizzatori. Circa 40 mila in tutto, secondo vari osservatori.


Il presidente Saleh ha già accolto molte delle richieste dell’opposizione, compresa quella di non ricandidarsi alle prossime elezioni presidenziali, come il suo collega egiziano Hosni Mubarak. Ma come in Egitto, non è stato abbastanza.
Chiamate dal Forum Comune (un’alleanza dell’opposizione parlamentare) migliaia di persone hanno comunque voluto dar vita pacificamente a quella che era stata definita ”la giornata della collera” e in coro hanno scandito slogan come: ”no alla dittatura, no alla corruzione, Saleh vattene”.


Non lontano, i manifestanti organizzati dal Congresso popolare generale (il partito al potere), hanno risposto ritmando: ”Con la nostra anima, con il nostro sangue siamo pronti al sacrificio per te, oh Saleh”; e sono anche riusciti a raggiungere per primi la piazza al Tahrir, che inizialmente era la meta dei manifestanti dell’opposizione. La cosa non ha pero’ creato attriti. Gli anti-Saleh hanno cambiato programma e si sono riuniti nella piazza davanti all’ universita’ dove gli oratori hanno ribadito le loro richieste di riforme che mettano fine al regime del presidente, che è al potere da 32 anni.


Per calmare gli animi, Saleh ha anche adottato una serie di misure per contrastare l’aumento dei prezzi e aumentare i salari dei dipendenti pubblici e la riduzione di alcune tasse. Ma c’è chi le ritiene solo mere promesse. Il presidente ”ha bisogno di un miracolo per realizzare cio’ che ha promesso. E la gente non piace quando le sue aspettative vengono sollevate e poi schiacciate”, ha affermato un analista politico citato dal quotidiano Yemen times in un editoriale dal titolo: ”Le concessioni del presidente potrebbero essere controproducenti”.


Le promesse di Saleh, secondo la stessa fonte, sono irrealistiche, considerando un deficit di bilancio del 27 per cento che gia’ dal prossimo luglio potrebbe portare lo Stato a non essere in grado di pagare il salario ai suoi impiegati. E’ per questo che l’opposizione non ha rinunciato alle sue proteste di ieri, anche se, per il momento, tutto si è svolto pacificamente.