Il nuovo vicepresidente: “C’è un piano per il passaggio dei poteri”

IL CAIRO – L’Egitto ha un piano ed una tabella di marcia per un passaggio di poteri pacifico. Lo ha detto ieri il vicepresidente, aggiungendo che il governo non perseguirà i contestatori che hanno chiesto le dimissioni del presidente Hosni Mubarak.


“Il presidente ha ottenuto il consenso nazionale, confermando che ci stiamo muovendo nella giusta direzione per uscire dalla crisi attuale”, ha detto il vicepresidente Omar Suleiman, a lungo capo dell’intelligence sotto la presidenza Mubarak, dopo una riunione col presidente sull’incontro per il dialogo nazionale. “E’ stato messo in atto un chiaro programma con un’agenda di scadenze per realizzare un passaggio di poteri pacifico ed organizzato”, ha affermato nei commenti trasmessi dalla tv di Stato.


Fino a questo momento il governo ha concesso poco margine nei colloqui. L’82enne Mubarak, che ha già promesso di non ricandidarsi per un altro mandato quando scadrà quello attuale a settembre, sembra voler resistere alla tempesta che ha colpito l’Egitto, almeno per il momento. I negoziati che hanno visto coinvolti governo e opposizione hanno avuto luogo in questa settimana sotto lo sguardo fisso del ritratto gigante di Mubarak.


Centinaia di migliaia di persone hanno preso parte alle manifestazioni di protesta dei giorni scorsi e le Nazioni Unite hanno fatto sapere che i morti potrebbe essere 300 fino a questo momento. Ma molte persone, in un paese in cui il 40% della popolazione vive con meno di due dollari al giorno, non vedono l’ora di tornare alla vita normale, pur confermando il desiderio di mandare via Mubarak.


Mentre i gruppi dell’opposizione continuano a dialogare con Suleiman, i giovani dimostranti hanno invocato una nuova spinta per tentare di mandare via Mubarak, mentre le autorità provano a tenerli lontani dal centro della città.


I manifestanti del “25 gennaio”, come sono stati ribattezzati gli organizzatori della rivolta popolare in corso in Egitto, hanno organizzato per ieri un’altra protesta ‘’milionaria’’, come è stata chiamata, per l’alto numero di persone riunite nella centrale piazza Tahrir, al Cairo. Ma come scrive il corrispondente di Ahram Online, ‘’sono arrivati piu’ manifestanti a Tahrir e saranno più di un milione’’. E questo perché lunedì Wael Ghonim, il fondatore della pagine su Facebook che ha chiamato a raccolta i manifestanti, ha rilasciato un’intervista televisiva che ha fatto crescere la mobilitazione.