La logica della Legge e la poesia dell’Anima

CARACAS – Potremmo restare ore ad ascoltarla, mentre gli scatti ripetuti di sequenze fotografiche cercano di cogliere attimi del nostro incontro…attimi di volta in volta diversi, particolari, così com’è lei. La logica della Legge vibra in ogni sua definizione corretta, lineare, onesta con i canoni più veri . Per lei, Hildegar Rondò de Sansò, non sono mai esistiti “due pesi e due misure”. L’onestà, appresa dall’animo nobile e profondamente poetico del proprio genitore, il poeta venezolano (nato a Cumanà) J.M. Rondon Sotillo, (premiato con la “rosa d’oro” del Festival della Poesia in Argentina), poi sui banchi di scuola ed in seguito dalla vita che l’ha portata a conoscere a Roma, una delle più eccelse figure della giurisprudenza, ne è sempre stata devota compagna nel suo percorso di vita.

Hildegard è armoniosa, scattante. Si sofferma sui particolari, ci viene incontro con improvvise parentesi descrittive che ci fanno sentire parte del mondo singolare che l’ha assorbita fin dall’infanzia.

Il Venezuela, poi l’Italia: una madre figlia di emigranti, (nonna libanese, e nonno siriano)…cultura millenaria emigrata in questa accogliente terra. ”Mi ispiro a tutte le cose belle che creano sorpresa…” precisa. Hildegard, che fin da piccina era portata verso la poesia e la letteratura, pur avendole sempre fedeli compagne di cammino, ha ascoltato il consiglio di suo padre il quale sosteneva che: “doveva avere una professione specifica, una laurea che le desse possibilità di vivere tranquillamente”. E così fu. S’iscrisse all’Università degli Studi di Roma, dove ebbe la fortuna di studiare con Massimo Severo Giannini. Da quel momento, il “Diritto” fu per lei amore verso la società, ed il rispetto delle leggi, l’unica via da seguire. In seguito, docente in varie università, svolge a Caracas una brillante carriera che la conduce alla Sala Politico Amministrativa del Tribunale Supremo di Giustizia. Nel libro “Huellas y Surcos” (Caracas 1997), figura la raccolta di alcuni dei suoi prestigiosi articoli pubblicati in varie testate giornalistiche venezolane.

Hildegard, che è stata la prima donna “Numeraria de la Academia de Ciencias Politicas y Sociales de Venezuela”, fa anche parte di altre prestigiose Accademie di vari Paesi. Conobbe il suo adorato amore in Italia: un ragazzo d’origini pugliesi che abitava a Roma dove studiava grazie ad una “borsa di studio”. – Si, ci siamo sposati in Italia e poi lui è venuto in Venezuela: per me – sottolinea Hildegard. – Insieme frequentavamo il Centro Italiano Venezolano. Mio marito era un uomo al quale tutti volevano un gran bene. Insegnava Diritto Romano (poichè era latinista), Diritto Civile, Diritto di Successione e Diritto Internazionale privato. I nostri quattro figli: Brunilde, Bruno, Beatrice Daniela e Baldo Antonio, hanno studiato in Italia”- afferma sempre sorridendo e presa dai ricordi.

Attiva partecipante del “Poder Judicial Venezolano”, Hildegard Rondòn de Sansò ha scritto e pubblicato moltissimi saggi, fonte di studi seri per chi decide seguire le orme dei grandi giuristi venezolani. Uno degli ultimi è:”Aspectos Juridicos Fundamentales del Arbitraje Internacional de Inversion” (Editorial Exlibris- 2010) al quale seguirà un secondo che uscirà durante quest’anno.”Adesso sto per ultimare un libro che è la parte dogmatica dell’Analisi della Costituzione Venezolana del 1999”, afferma. Notissimo il suo libro “Huellas y Surcos”, (raccolta di articoli pubblicati da prestigiose testate venezuelane) che tratta materie giuridiche attraverso un linguaggio accessibile a tutti i lettori. La sua attuale rubrica settimanale su “La Voce d’Italia”, intitolata:”Orbiter Dicta” è di una comprensione perfetta del mondo globale, senza tralasciare la pratica e la saggezza delle leggi. Con lei, concordiamo sull’angosciante constatazione a proposito del nostro pianeta: sempre più maltrattato.“la natura si ribella”, affermiamo. Lei assente totalmente convinta.

Della insigne giurista, della quale apprezziamo l’importanza del lavoro svolto, ci è grato menzionare l’altro aspetto intensamente umano e poetico: la voce dell’anima di Hildegard: sottile, vivida, intensa. La recente riedizione di “Poemas Diacronicos”-Y otros subterfugios para aprisionar el tiempo”, ci conduce attraverso una danza armoniosa tra i sentimenti più cari. Nel prologo del libro, il compianto poeta Luis Beltràn Prieto Figueroa, ha scritto:”…Este Libro pequeño de Poemas es un gran Libro de Poesia”. Non ci sono parole più adatte per descriverlo.

Nei poemi:“En una hora de silencios”,“El Mensaje”, “Zona Peligrosa”, i sentimenti intrecciano la avvincente ballata di una donna tanto particolare che sa analizzare sensazioni, esperienze e stati d’animo, mettendoli in risalto con singolare trasparenza. Hildegard e le sue poesie….composizioni deliziose, generose, per quanti apprezzano la sensibilità dell’anima. Sono rime che riconfortano, accompagnano il coraggio di percorrere la vita giorno per giorno, d’assaporarne i doni, fingendo anche di credere alle illusioni e di accettarne le delusioni attraverso lo scorrere di eventi belli o brutti: scoprendoci quasi sempre indifesi, eppure, ugualmente pronti a ricominciare…per l’ennesima volta. “La poesia no requiere ni puesto ni tiempo. Ella trasciende cosas y circunstancias. Ella està en la huida y en la desesperaciòn, en la serenidad y en el hallazgo de nosotros mismos”… queste rime sono tratte dal Poema di Hildegard: “Que incongruencia la poesia”. In “El Deslave” (Caracas, dicembre 1999) Hildegard descrive la disperazione, la tragedia di Vargas, la fine di tantissime vite trascinate irreparabilmente dalla forza distruttrice della natura.

E c’è una poesia, che ci commuove con la tenerezza dell’infanzia e la saggezza di millenni di vita, intitolata:”Poema sobre un niño que sabìa la diferencia entre un aviòn y una estrella fugaz”, dedicata da Hildagard al nipotino Nicolàs Ignacio:”Porque le bastò ver una luz en el cielo para saber que era una estrella fugaz. Porque discutiò acaloradamente con quien dijo que se trataba de un aviòn perdido en la oscuridad…. Porque este es un poema para un niño que no se deja engañar….al punto de distinguir sin titubeos una estrella fugaz de un aviòn atrapado en la noche infinita”.

E poi… “Final de la Novena Sinfonia de Beethoven”:…. cancelar todo, volver a comenzar, si hemos errado, si confundimos nuestros sentimientos, si fuimos engañados.”…e “El Anfora Rota”:…Estos restos sòlo son cosas que nada revelan de lo que fuè su forma…”.

Hildegard si muove con incredibile armonia tra i fiori che adornano la sua accogliente dimora. Adora le orchidee ed ancor più le rose…Tra i chiaroscuri delle vetrate, spiccano d’un celeste intenso e il bianco sfumato delle onde, i bei quadri dipinti da sua sorella: infinità fatta di luce e d’acqua…profondità attraente e silenziosa.