Juve, stop alle polemiche aspettando l’Inter

TORINO – Toni bassi, anzi, quasi spenti, aspettando l’Inter. Il profilo della Juve è questo: nemmeno una virgola sulle vicende passate e presenti di Calciopoli, si parla solo di calcio giocato e si lanciano solo messaggi di carica sportiva, come quello di Melo.

Un’atmosfera che si era toccata con mano mercoledì, quando, a margine di una manifestazione benefica, né il presidente Andrea Agnelli, né Pavel Nedved, neo consigliere di amministrazione, hanno proferito verbo sulla supersfida di domenica prossima. Una linea chiara, quella di abbassare i toni e concentrarsi sul campo. E quando Buffon, dalla Nazionale, aveva invitato guardare oltre Calciopoli. Felipe Melo, personaggio istintivo e fin troppo genuino, incita i compagni dai microfoni di Juve Channel: “Vogliamo battere l’Inter a tutti i costi. E’ una partita speciale, molto sentita, una partita che può lasciarti con il morale a terra oppure rilanciarti alla grande”.

Proprio così: se Cagliari è stato l’antibiotico per il grave stato febbrile della squadra, l’Inter è la controprova immediata, una partita che, per il suo valore intrinseco, può valere molto più dei tre punti in palio, anche se la Juve sa benissimo che per risalire la china della classifica precaria in chiave zona-Champions, occorrerà una continuità di vittorie ripetuta nel tempo.

Al contrario, una sconfitta, oltre al valore simbolico notevole, perché l’Inter resta la rivale sportivamente più odiata, ricaccerebbe indietro le rinnovate ambizioni bianconere, perché le avversarie più alla portata per il quarto posto, Lazio, Palermo e Udinese, hanno turni tutt’altro che proibitivi, rispettivamente con Brescia, Fiorentina e Cesena.

Ha ragione Melo di parlare di bivio stagionale: o la Juve accelera la marcia adesso, oppure potrebbe essere troppo tardi. Nel match dell’orgoglio contrapposto, i tifosi juventini si devono accontentare di rilanciare con Matri allo ‘scippo’ nerazzurro di Pazzini, che fino a poche ore prima del trasferimento a Milano era l’oggetto del desiderio bianconero.

Più prosaicamente, Gigi Del Neri, sul campo, ha alcuni problemi chiave da affrontare: come fermare Maicon, come rendere più impermeabile la difesa, come riuscire a fare breccia nell’area nerazzurra. Per il primo, é pronta la soluzione Chiellini, probabilmente confermato terzino, con Bonucci-Barzagli centrali; per il secondo, la ricetta sono tre giorni di lavoro sugli schemi e una margherita da sfogliare per il terzino destro, Pepe, Sorensen, Salihamidzic, Grygera; per il terzo, capire se è più efficace il modulo a punta unica (Matri) con tre trequartisti alle spalle (Krasic, Aquilani e Marchisio o Martinez), oppure la classica coppia d’attacco (Matri-Del Piero o Toni) con un centrocampo a quattro.