Il Financial Times rilancia Draghi

ROMA – Il Financial Times rilancia la candidatura di Mario Draghi alla guida della Bce e la Germania, dopo le dimissioni di Alex Weber dalla Bundesbank, dice che la scelta ‘’non è una questione di passaporto’’. Ma non esclude di formulare un altro nome tedesco e detta le condizioni per un candidato alternativo, improntate al rispetto della linea intransigente di lotta all’inflazione.


Dopo il sostegno esplicito del governo italiano nei giorni scorsi (attraverso le parole dei ministri Tremonti e Frattini) e del sistema finanziario (‘’siamo tutti con Draghi’’, dice l’ad di Intesa Corrado Passera), per il governatore della Banca d’Italia il quotidiano britannico ha speso parole di elogio sin dal titolo: ‘’La Bce ha bisogno di Draghi’’.


Fra i candidati, spiega l’Ft, ‘’ce n’é uno, e purtroppo solo uno, che soddisfa una serie minimamente sufficiente dei criteri’’ adatti: deve essere ‘’un banchiere centrale di esperienza e con una profonda conoscenza dell’economia finanziaria e monetaria e del sistema finanziario; capace di forgiare il consenso in un consiglio difficile e spesso diviso; capace di presentare questo consenso al mondo esterno; in grado di tenere testa a leader politici di peso come il presidente francese e il cancelliere tedesco; e che sia credibile al mondo esterno, compresi gli investitori globali’’. Un identikit su cui concorda anche l’International Herald Tribune, secondo cui però Draghi ‘’ha un problema: è italiano’’.


Il quotidiano tedesco Handelsblatt è stato più esplicito per definire i rapporti di forza, affermando che ‘’le chiavi della presidenza Bce sono a Berlino, ma la serratura è a Parigi’’. E Draghi incassa anche l’appoggio dell’economista Nouriel Roubini: il governatore di Bankitalia è ‘’il candidato più qualificato alla guida della Bce dopo Trichet’’, dice il professore della New York University. Un portavoce del governo tedesco non ha voluto fare commenti sul nome di Draghi.