Donne in piazza, l’ira di Berlusconi: «Sostengono il teorema giudiziario»

ROMA – L’indomani delle 230 manifestazioni che hanno portato nelle piazze italiane almeno un milione di donne, il Premier Berlusconi rievoca la parola ‘’vergogna’’ a cui più di ogni altra ricorre quando vuole esprimere il disappunto verso gli avversari politici. Il che ha suscitato la reazione delle opposizioni, che anzi sperano che le manifestazioni di domenica siano un preavviso di sfratto al premier da Palazzo Chigi.
– Mi è sembrato un pretesto – ha detto Berlusconi in collegamento telefonico con Mattino cinque – per sostenere il teorema giudiziario che non ha nessun riscontro nella realtà: una mobilitazione di parte, faziosa, contro la mia persona da parte di una sinistra che cavalca qualsiasi mezzo per abbattermi.


Insomma, ‘’una vergogna’’. Berlusconi, che ha uno dei suoi punti di forza nell’elettorato femminile, ha ribadito questo concetto:
– Le donne che mi hanno conosciuto sanno con quanto rispetto io mi rapporto con loro.
Il segretario del Pd Pier Luigi Bersani ha definito ‘’la parte migliore del Paese’’ quella scesa in piazza, quella parte che ‘’ci aiuterà ad andare oltre Berlusconi’’, anche se ‘’ora non aspettiamoci giorni facili’’, ha aggiunto. Le parole del premier vengono stigmatizzate da Anna Finocchiaro che respinge al mittente le sue accuse:
– Lui è la vergogna – dice. Mentre Rosy Bindi sottolinea che ‘’Berlusconi ha paura della forza e della determinazione delle donne’’; ma ‘’più insulta e denigra – aggiunge – più crescerà il suo isolamento’’. Insomma, osserva Silvana Mura, deputata Idv, ‘’Berlusconi, come spesso gli capita, si ostina a negare la realtà diffondendo la sua propaganda attraverso i media di famiglia’’. E anche Pier Ferdinando Casini, per una volta difende la piazza contro gli attacchi del premier:
– Imparerei a rispettare gli altri, piuttosto che insolentirli sempre.


Al di là del botta e risposta, Walter Veltroni sottolinea un aspetto della replica di Berlusconi: e cioè che egli ha perso ‘’la capacità di essere in relazione e di interpretare il Paese’’. E la conseguenza è che ora si deve ‘’voltare pagina’’. Ma, come dice anche Emma Bonino, ‘’ora c’è la parte più difficile cioè tradurre questo slancio in proposte o iniziative politiche’’.
Dario Franceschini evidenzia la ‘’novità’’:
– Mentre nella legislatura 2001-2006 già dall’inizio erano nati i Girotondi e forme organizzate di opinione pubblica contrarie a Berlusconi, tutto ciò in questa legislatura non era mai avvenuto. Le manifestazioni di ieri segnano la nascita di questa opinione pubblica consapevole. Poi cosa ne seguirà è presto per dirlo. Anche perchè – sottolinea lo stesso Franceschini – la mobilitazione è nata senza l’appoggio organizzativo di partiti o sindacati, ma con la forza del web.


Nel centrodestra le dichiarazioni sono sulla falsariga di quelle di Berlusconi, sintetizzate dal ministro Mariastella Gelmini, per la quale quella di ieri era ‘’un’iniziativa nata e cresciuta nei salotti della cultura e della politica’’. E sulla manifestazione e le parole di Berlusconi ha parlato anche Romano Prodi, in una dei suoi rarissimi ritorni sulla politica interna:
– Lasciamo che Berlusconi pensi che sono le solite donne di sinistra. Dobbiamo lasciarlo alle sue convinzioni: come dimostra la storia ci sono persone che hanno un potere molto forte e credono che sia assoluto e carismatico e quindi non riflettono mai se l’opposizione ha delle ragioni.