Leonardo: “Io non faccio drammi. Sono così, prendere o lasciare”

APPIANO GENTILE – Perdere con la Juventus è per l’ambiente interista come toccare la kriptonite verde per Superman: intossica. E così ci vuole un Leonardo per la prima volta in formato Mourinho a difendere la squadra da critiche “eccessive e ingiuste”, a negare che la trasferta di Torino abbia decretato la fine dell’inseguimento al Milan e la prematura rinuncia alla difesa dello scudetto.

Leonardo passa all’attacco e contesta che esista il mal di trasferta, la difesa che prende troppi gol o l’attacco che realizza meno di quello che costruisce. “Ci vuole coraggio a criticare Eto’o – sbotta -, ha fatto 27 gol, parlare di problema Eto’o non esiste, come non esiste parlare di problema Milito”. E chiarisce: “Questa Inter è la squadra più forte del mondo”.

Una scossa, alla vigilia del recupero di domani alle 18.30 (13.15ora di Caracas) a Firenze contro i viola che giocoforza però diventa l’ennesima ‘ultima chiamata’. “Noi siamo nelle condizioni di non poter sbagliare, ma non solo domani: non poter sbagliare in tutte le partite”.

Domani la Fiorentina, rilanciata dall’impresa di domenica scorsa a Palermo. “Abbiamo giocato contro tutte le squadre nel momento migliore, forse questo è il destino dei grandi”, fa notare Leonardo che però, più che agli avversari di domani, vuole assolutamente tornare alla sconfitta di Torino per ridimensionarne gli effetti e per sottolineare che la sua idea di calcio e del calcio non è compatibile “con questi drammi”.

“La settimana scorsa – dice – c’era la grande Inter che faceva calcio spettacolo e tanti gol; oggi non va bene nulla, la squadra è logora, è piena di problemi”. “A me piace il calcio bello, o mi prendono così o non mi prendono”, prosegue Leonardo che, in fondo è stato, sulla sponda milanista, l’autore del 4-2-fantasia. “E questa squadra – conclude – se lo può permettere. Se poi non ce la farò, non é che starò qui tutta la vita”.
“Abbiamo il dovere di cercare di vincere, come ha detto il presidente Moratti – dice ancora l’allenatore nerazzurro -. Comunque, da quello che vedo, in questo campionato è ancora tutto aperto. Cosa stiamo qui a piangere a fare? Non capisco”.”E poi, mi sembra che tutti aspettassero questo, per dire ‘vedi, sono vecchi, sono morti’. Io in queste cose non ci entro. Questi drammi non mi interessano. Non ce la faccio”.

Leonardo nega l’esistenza di un problema in trasferta anche se le due sconfitte della sua gestione sono arrivate a Udine e a Torino. “Non credo – sostiene – che ci sia un’influenza psicologica su una squadra così esperta tra il giocare in casa e il giocare fuori casa. Questa squadra deve fare male, ha qualità e fisicità per farlo. E questo è l’unico modo di recuperare punti”.

Per la trasferta di Firenze tornano tra i convocati Stankovic e Mariga (il primo potrebbe giocare uno scorcio di gara), ma si dovrà fare a meno di Motta, squalificato. Nagatomo potrebbe partire titolare se Leonardo deciderà di impiegare Zanetti a centrocampo con Cambiasso e Kharja. Sneijder dietro le punte Eto’o e Pazzini dai quali si aspettano i gol per una vittoria che più che ‘scacciacrisi’ è indispensabile per scavalcare la Lazio e acciuffare il terzo posto a meno cinque dal Milan. E se l’Inter vince, dimentica la Juve e cura l’intossicazione.