Immunità, Pdl cerca la sponda ma Pd, Udc e Fli chiudono

ROMA – La maggioranza cerca una sponda nell’opposizione per reintrodurre l’immunità parlamentare e vede un varco nelle aperture garantiste di alcuni esponenti del Pd, tra i quali l’ex portavoce di Romano Prodi Silvio Sircana e la senatrice Franca Chiaromonte, autrice insieme al collega Pdl Luigi Compagna del progetto di legge che ripristina l’art.68 della Costituzione. Posizioni isolate, però, per i vertici del Pd che ieri, con il segretario Pier Luigi Bersani ed il capogruppo Dario Franceschini, negano ogni possibilità di dialogo ‘’perchè – taglia corto il leader Pd – qualsiasi cosa si faccia adesso sui temi della giustizia è ad personam’’.


La reintroduzione dell’immunità parlamentare non è una novità, frutto dell’ultimo rilancio della maggioranza per la riforma della giustizia. In Parlamento, tra Camera e Senato, giacciono da tempo alcune proposte di legge, tra le quali quella di Giuseppe Calderisi, per reintrodurre con modifica costituzionale la norma cancellata sull’onda emotiva di Tangentopoli. Ed il fronte dei favorevoli nell’opposizione, al netto dell’Idv, e nel Pd è in realtà più esteso di quello che emerge oggi. Ma il clima politico, lontano anni luce dal confronto tra maggioranza e opposizione, e lo scontro istituzionale tra politica e toghe, riaccesosi con l’inchiesta sul caso Ruby, mette a tacere distinguo e valutazioni di merito. Lo spiega a chiare lettere il segretario Udc Lorenzo Cesa.


– Con questo clima di scontro che si è creato tra il presidente del consiglio e la magistratura – commenta -, oggi è impensabile procedere con una seria riforma della giustizia’’.
Il segretario del Pd detta la linea per chiudere alla maggioranza ma anche a fini di chiarezza interna.
– Sull’immunità – afferma Bersani – come su altro in tema di giustizia il nostro è un no assoluto. Oggi chiunque in Italia viene accusato di prostituzione minorile va a processo. Non possiamo accettare che ci siano leggi speciali per il premier.


Anche in Fli le posizioni rispetto al ripristino dell’immunità sono storicamente variegate ma oggi l’unico a parlare, e a stroncare ogni ipotesi di revisione, è Fabio Granata:
– Non ci sono le condizioni, il 90 per cento degli italiani è contrario ed il collegamento temporale ai guai di Berlusconi e della cricca è fin troppo evidente.


La maggioranza ha quindi gioco facile a insinuarsi nelle differenze, che emergono nell’opposizione. E attacca, come fa il capogruppo Pdl Fabrizio Cicchitto, il legame tra il Pd ed i giudici di Milano tale da ‘’impedire di prendere in considerazione anche le proposte che arrivano da senatori di sinistra e che potrebbero riportare ad un rapporto più equilibrato tra politica e magistratura’’.


Evidenziando, incalza Sandro Bondi, la distanza tra chi come ‘’Violante, per un lungo periodo identificato come il teorico del ruolo della giustizia nella vita politica italiana, oggi formula riflessioni di grande onestà intellettuale’’ e chi, come Franceschini, parla ‘’come Di Pietro nonostante, da erede della storia della Dc, dovrebbe avere mantenuto i segni del giustizialismo sulla propria pelle politica’’.