L’Inter ritrova il Bayern. “Giochiamo da campioni”

MILANO – In Champions come in campionato. Anche se in Europa la concorrenza è più ampia, l’Inter di Leonardo, che domani sera affronta a San Siro il Bayern nove mesi dopo il trionfo di Madrid, deve prima di tutto far meglio di Milan e Roma battute nell’andata degli ottavi di finale da Tottenham e Shaktar. Evitare il ‘non c’é due senza tré è imperativo per i nerazzurri detentori della Champions che ritrovano, con un Milito in meno, un Bayern che invece avrà un Ribery in più e che al Meazza ha vinto in due precedenti storici, 1-3 nell’88 in coppa Uefa e 0-2 nel 2006 nel girone di Champions.

Nove mesi esatti nei quali c’é stato l’addio di Mourinho, gli stenti dell’Inter di Benitez, la nascita di quella di Leonardo. Insomma è cambiato quasi tutto e Inter-Bayern domani – ne sono convinti tutti i protagonisti – sarà qualcosa di completamente diverso. Il Bayern cerca la rivincita, l’Inter, anche con una sola punta, Eto’o (Milito, l’uomo del match con la doppietta a Madrid, forse sarà pronto per il ritorno il 15 marzo, mentre Pazzini non può giocare in Europa) dovrà mettere fieno in cascina e, nello stesso tempo contando anche sul recupero di Lucio che torna a comporre il muro centrale di difesa con Ranocchia, evitare di prendere gol.
“E’ un momento completamente diverso e ogni partita ha la sua storia”, premette Leonardo che il 22 maggio 2010 era lontanissimo dall’Inter e ha visto la finale in tv, “tifando Inter”, racconta, “per amore del calcio italiano”. Era un’Inter diversa? “Se noi pensiamo alla base di questa squadra – risponde Leonardo – la squadra c’é: poi ogni partita si presenta in un modo diverso. E’ ovvio che in campo andranno gli uomini che sono in condizione migliore”. Anche se le scelte per domani sembrano obbligate, Leonardo prova a mischiare le carte. In fondo potrebbe anche schierare Pandev seconda punta. “Abbiamo delle alternative – specifica l’allenatore nerazzurro – meno rispetto al campionato, ma ce le abbiamo”. Ma i tifosi nerazzurri si aspettano di capire se il brutto finale di partita col Cagliari è stato frutto di stanchezza a livello di guardia per le tante gare giocate ogni tre giorni, oppure di una gestione delle risorse e delle situazioni che è proprio delle grandi squadre. “Abbiamo avuto la capacità di portare a casa il risultato e di non subire gol”, taglia corto Leonardo.
Perché, se l’Inter di Mourinho aveva lasciato al Bayern più del 70% di possesso, ma l’aveva nettamente battuto, l’impressione è che questa Inter debba imporre il suo gioco per non subire quello degli avversari.

“Credo che l’Inter domani lotterà con tutte le sue forze, senz’altro – assicura il tecnico brasiliano – questa squadra è così, può avere delle difficoltà, problemi fisici, ma ha una capacità impressionante di superare le difficoltà e questo mi fa sentire forte. Sono certo che il comportamento sarà quello di una squadra campione”. E lui, Leonardo, dice di non sentire il peso di dover cercare di difendere i titoli dell’Inter, in Italia, in Europa, nel mondo. “Non sento nessun peso e non ho paura di niente – afferma – ho però la certezza che questa squadra non pensi ad altro che a vincere”.

Anche per capitan Zanetti la storia stavolta sarà diversa. “Intanto perché quella era una partita secca, una finale, e queste sono due – dice il centrocampista argentino – Loro sono diversi rispetto a come erano. Il Bayern è una grande squadra, però noi dobbiamo fare la partita e vincere, ragionare e poi colpire, stando attenti a non lasciare spazi”. Zanetti non è spaventato dai passi falsi di Milan e Roma. “Hanno affrontato squadre in salute. E sarà difficile anche per noi domani, ma questo – dice – non vuol dire che ci sia una differenza tra il calcio italiano e quello straniero. Questa è semplicemente la Champions”.