Di Giampaolo: “Un’espropriazione mascherata sull’edificio di mia proprietà”

CARACAS – Il giornalista ed ex membro dell’Assemblea costituente Antonio Di Giampaolo, che ha iniziato giovedì a protestare contro la dichiarazione di utilità sociale dell’edificio Loreto, è stato ricevuto dall’Ambasciatore d’Italia a Caracas Paolo Serpi.

Dopo l’incontro con l’alto diplomatico, Di Giampaolo ha deciso di interrompere la sua vigilia davanti all’Ambasciata d’Italia in attesa di essere ricevuto dalle autorità venezuelane. Mercoledì la Camera municipale di Ribas di La Victoria nello stato Aragua aveva approvato la dichiarazione di interesse pubblico e utilità sociale anche per il Centro commerciale e residenziale Loreto che è stato costruito dai genitori di Di Giampaolo ed oggi è di proprietà dell’associazione ‘Sucesión Bottini’. “L’edificio, costituito da 32 appartamenti e vari negozi, è stato realizzato trenta anni fa – dice alla ‘Voce’ il rappresentante legale dell’associazione Di Giampaolo Bottini – . Abbiamo sempre esercitato il diritto di proprietà nel rispetto delle leggi ed infatti non vi sono mai stati sfratti, né processi contro gli inquilini degli appartamenti”.

In seguito alla riunione di venerdì fra Di Giampaolo e Serpi, l’Ambasciata d’Italia ha comunicato al ministero degli Esteri venezuelano la richiesta del proprietario dell’edificio di incontrare le autorità locali per discutere del caso. Di Giampaolo infatti sostiene che siano stati violati i suoi diritti a causa di irregolarità nel merito e nella forma dell’atto con cui è stata stabilita l’utilità sociale del palazzo. “L’azione del municipio esercita un’ingiusta pressione sui proprietari per obbligarli a vendere” ha affermato. Dal canto suo il sindaco del municipio Ribas, Juan Carlos Sánchez, ha detto che l’azione del municipio, che è stata applicata, oltre alla residenza Loreto, anche a Capriles, Da Silva, Génesis, Prolur e Calanche, non è finalizzata all’espropriazione degli immobili ma a diventino i proprietari degli appartamenti. “Voglio solo che il sindaco mi ascolti – ha detto l’ex membro dell’assemblea costituente all’Ambasciatore –, se ciò non dovesse accadere significherebbe che si sta compiendo un’espropriazione mascherata. Anche se in applicazione del procedimento stabilito dalla legge dovrebbe essere garantito il diritto alla difesa, fino ad oggi le autorità venezuelane non mi hanno ricevuto. Chiedo che il governo mi ascolti e che, nel caso di accertamento di un vizio di forma e di merito, sia revocato l’atto amministrativo in questione”.

Dal canto suo Serpi ha assicurato che attiverà tutti i meccanismi necessari affinché il caso di Di Giampaolo sia seguito dal governo venezuelano, sottolinenado che “l’Italia rispetta le leggi venezuelane”. Il proprietario dell’edificio Loreto ha detto di essere soddisfatto dell’attenzione ricevuta dai funzionari dell’Ambasciata e dalla vice-Console Jessica Cuppellini e l’appoggio dei deputati Ismael García, Hiram Gaviria e Miguel Pizarro.