Ancora sbarchi, naufraga un barcone

PALERMO – Continua senza sosta la fuga dalle coste del Nordafrica. Ventitré barconi sono arrivati a Lampedusa ieri, per un totale di 1.809 persone, tra le quali sei donne e sei bambini. Sull’isola il centro d’accoglienza è al collasso.

L’ultimo arrivo nel primo pomeriggio con 106 immigrati giunti sull’isola a bordo di un’imbarcazione avvistata in mattinata al largo dell’isola e condotta in porto dalla Guardia Costiera. All’alba altri 80, senza essere notati dalle forze dell’ordine, hanno attraccato sulla spiaggia dell’Isola dei Conigli, la riserva marina protetta dei Lampedusa. I migranti, quasi certamente tunisini, sono stati raggiunti dai carabinieri e dalla Croce Rossa e trasferiti al cpa.

Nella notte di ieri gli uomini della Guardia Costiera di Lampedusa hanno salvato dieci migranti dal naufragio sicuro.
– L’acqua aveva già invaso la barca in legno – raccontano gli uomini che sono intervenuti – e li abbiamo salvati per un pelo.

Non è andata bene allo stesso modo ad altri quaranta tunisini naufragati nel Canale di Sicilia. Solo cinque di loro si sono salvati, gli unici che sapevano nuotare, salendo su un altro barcone diretto a Lampedusa. A raccontare i particolari sono stati gli stessi superstiti appena sbarcati sull’isola. Il natante si sarebbe ribaltato subito dopo la partenza da Zarzis, in Tunisia.

Intanto altre 1.836 persone potrebbero approdare sulle coste italiane. Tanti sono gli stranieri a bordo del mercantile Mistral Espress battente bandiera marocchina, partito dalla Libia e diretto al porto di Augusta che per ora ha rispettato l’ordine della Marina Militare di non entrare nelle acque territoriali italiane prima che fosse stata fatta chiarezza sulle persone a bordo. Il traghetto naviga a 15 miglia al largo delle coste di Augusta. A bordo del Mistral ci sono 1.715 marocchini, 39 libici, 35 algerini, 26 egiziani, 7 tunisini, 6 del Mali, 4 del Sudan, 2 della Siria e 2 della Mauritania. Sono 83 i membri dell’equipaggio.