Obama non chiede scusa per sostegno Usa a Pinochet

SANTIAGO DEL CILE – Le politiche di Washington a sostegno di Augusto Pinochet non sono state sagge, ma Barack Obama non è disposto a chiedere scusa al Cile per il ruolo giocato dagli Stati Uniti nel golpe del 1973. Lunedì il presidente Usa ha incontrato il presidente cileno Sebastian Piñera a Santiago.

Dopo essere stato accusato in passato dai repubblicani per quelli che furono definiti i “tour di scuse”, cioè la disponibilità considerata eccessiva di ammettere gli errori degli Usa durante i suoi viaggi all’estero, il presidente americano ha scelto di glissare l’esplicita domanda che gli è stata posta durante il suo appena concluso viaggio in Cile. “Non posso parlare a nome delle scelte del passato, ma posso farlo certamente per quelle presenti e future” ha detto Obama, in pratica quindi rifiutando di presentare le scuse, ma rivendicando il fatto il sostegno dato negli ultimi due decenni da Washington alla democratizzazione del Cile. Nello stesso tempo, comunque, Obama si impegna ad aprire gli archivi di Washington per fornire documenti e carte che possano gettare ulteriore luce su quelle pagine tragiche della storia del Cile.

La stampa cilena fa il bilancio della visita del presidente degli Usa Barack Obama e dell’atteso discorso sui rapporti tra Washington e l’America Latina. Riservandosi di vedere fatti concreti prima di parlare di una nuova relazione tra il Nord e il Sud America.

Presentando la “Alleanza per il futuro”, Obama ha parlato di un rapporto “egualitario” tra Stati Uniti e America Latina, della compartecipazione tra soci, senza distinzione tra “maggiori” o “minori”. Un leitmotiv che Washington ha eretto a slogan dell’intero tour nella regione, ascoltato già in Brasile e atteso nella tappa finale, quella ad El Salvador. La testata “La Tercera”, in un articolo dal titolo “Obama lancia un nuovo approccio per l’America Latina senza piani concreti di cooperazione”, osserva che il tempo dedicato al “nuovo approccio” è stato breve e che l’inquilino della Casa Bianca non è andato oltre una rassegna delle aree di cooperazione tra le due regioni e una serie di enunciazioni sul “riconoscimento dell’alto consumo di droga” negli states e “l’obiettivo di aumentare a centomila lo scambio di studenti”.