Siria, massacro a Deraa Assad vara riforme del Paese

DAMASCO – Sono almeno cento i morti a Deraa, secondo i manifestanti, nella dura repressione scatenata negli ultimi tre giorni dal regime di Bashar Assad, al vertice del potere baathista che in Siria dura ininterrottamente da quasi 50 anni.


Fonti ufficiali ospedaliere parlano di 25 cadaveri, mentre una Ong a Damasco afferma che le vittime sono 36. Centinaia gli arresti nella sola Derra, città a 120 km a sud dalla capitale siriana al confine con la Giordania, epicentro della rivolta contro il regime baathista.
“Non abbiamo paura e non cederemo alle minacce del regime”, commenta un attivista siriano. “Questa volta è il momento della Siria. Non vogliamo nessuna trattativa e nessun compromesso con Assad. Il popolo vuole la caduta del regime”.


Il presidente siriano Bashar al Assad ha dato ordine ieri a una speciale commissione di preparare un piano di intervento contro la corruzione, per innalzare i salari dei dipendenti pubblici, distribuire sussidi in ambito sanitario e per creare nuovi posti di lavoro per i giovani. Sono questi i punti del pacchetto di riforme sociali per cercare di sedare la rivolta nel Paese. Assad ha anche chiesto di intervenire sui partiti e sulla stampa.
“E’ escluso il coinvolgimento di elementi iraniani e di Hezbollah negli scontri con i manifestanti” scesi in piazza nei giorni scorsi a Daraa. Lo ha affermato Bushaina Shaaban dopo che nei giorni scorsi si era parlato di vetture con targhe iraniane e libanesi avvistate nei luoghi degli scontri che hanno portato alla morte di alcune decine di manifestanti.


Per quanto riguarda gli scontri, Assad, tramite la portavoce, ha detto di non aver “mai dato l’ordine di sparare contro i manifestanti” di Daraa. La Shaaban ha parlato di “manifestazioni con poche decine di persone ingigantite dalla stampa israeliana e da quella occidentale solo perché la Siria difende la resistenza” contro Israele.


Le autorità siriane hanno arrestato l’attivista Mazen Darwish, capo del Centro siriano per le libertà di espressione. Darwish, che ha partecipato a una manifestazione di protesta in cui si chiedeva la liberazione di prigionieri politici la settimana scorsa, è stato arrestato dopo essere stato convocato dalla polizia per interrogarlo, secondo quanto ha riferito l’Osservatorio siriano per i diritti umani.