Frattini: «Indispensabile una soluzione politica»

ROMA – «E’ indispensabile una soluzione politica, bisogna garantire il cessate il fuoco da entrambe le parti, ma occorre pensare anche a un processo di riconciliazione nazionale. La Libia è fatta di un tessuto tribale che deve essere coinvolto. Non possiamo pensare di ridare a Gheddafi lo scettro del potere». Lo ha detto il ministro degli Esteri, Franco Frattini, a ‘Domenica Cinque’.


– La situazione è orribile, dobbiamo impedire che continuino le rappresaglie del regime – ha poi aggiunto il ministro -. Dobbiamo certamente continuare a proteggere la popolazione civile -ha spiegato – Abbiamo visto cosa è accaduto a Misurata con decine di morti. Abbiamo segnalazioni orribili delle truppe di Gheddafi che metterebbero civili morti come falsa prova che sono stati colpiti dalla coalizione invece che dai loro carri armati. E’ una situazione davvero orribile.


Anche se Gheddafi accettasse il ‘cessate il fuoco’, i ribelli lo accetterebbero?
– Certamente sì -ha replicato il capo della diplomazia italiana-. Personalmente ho parlato con il capo dell’opposizione di Gheddafi a Bengasi. Loro fanno opposizione per cambiare il paese e prospettare un futuro di diritti e democrazia. Noi dobbiamo scommettere su questo. Ecco perché una soluzione politica è indispensabile.


Dalle colonne del quotidiano ‘Repubblica’, il titolare della Farnesina ha annunciato che si sta lavorando ad una soluzione diplomatica per risolvere la crisi.
– Abbiamo un piano e vedremo se si potrà tradurre in una proposta italo-tedesca. Magari da elaborare in un documento congiunto da presentare martedì, al vertice della coalizione che si terrà a Londra.


Il piano italo-tedesco dovrebbe prevedere, ha detto Frattini, il cessate il fuoco che dovrà essere monitorato dalle Nazioni Unite, l’istituzione di un corridoio umanitario permanente e un «impegno forte dell’Unione africana e della Lega araba», oltre al coinvolgimento dei gruppi tribali «che lavoreranno ad una costituzione per la Libia».


Ha auspicato che «la parola possa passare dal fuoco alla diplomazia» anche il ministro della Difesa Ignazio La Russa, ieri mattina a Cesano Maderno (Mb) per un evento sull’Unità d’Italia.
– Io dico che dal punto di vista militare abbiamo raggiunto il massimo risultato con il minimo sforzo – ha detto- Certo adesso ci auguriamo che la parola possa passare dal fuoco alla diplomazia e anche in questo caso l’Italia si prepara ad avere un grande ruolo.


Poi ha annunciato che in mattinata «i capi di stato maggiore della Difesa della coalizione della Nato hanno predisposto definitivamente il piano della no-fly zone plus e tutto praticamente è passato sotto l’egida della Nato, sia l’embargo navale che è comandato da un ammiraglio italiano sia le operazioni aeree».