Arresti domiciliari per Mubarak

IL CAIRO – Hosni Mubarak è stato posto agli arresti domiciliari e per l’Egitto si parla di primo test di democrazia. La giunta militare, che è al governo del Paese da dopo la caduta dell’ex presidente, annuncia che le future elezioni parlamentari si terranno a settembre, mentre per quelle presidenziali non è stata ancora fissata una data.


Il comunicato n.29 delle forze armate egiziane dichiara che tutta la famiglia Mubarak è stata posta in residenza sorvegliata, presso la villa di Sharm el Sheik dove soggiorna da metà febbraio, con il divieto di lasciare il Paese. Così sono state smentite le voci secondo le quali la famiglia presidenziale si era rifugiata in Arabia saudita.


Le dimissioni del presidente egiziano sono state rassegnate l’11 febbraio in seguito alle sommosse popolari, che hanno portato alla fine del suo regime trentennale. Lo scorso 19 marzo oltre 14 milioni di egiziani, pari al 77% dei votanti, hanno approvato il piano della giunta per un rapido ritorno alla vita civile, mediante le elezioni parlamentari di settembre, che sono alla base di un regime democratico.


Non è stata ancora fissata la data di quelle presidenziali ma il governo provvisorio promette che prima del voto sarà abolita la legge d’emergenza, in vigore dall’assassinio di Anwar Sadat nel 1981, che ha permesso nel tempo migliaia di arresti senza incriminazione, per garantire in tal modo la massima trasparenza.